Scrittore, editore, critico militante, Raffaele Crovi (1934-2007) è stato uno degli intellettuali più colti e raffinati del secondo Novecento. Studente presso l’Università Cattolica di Milano e allievo di Elio Vittorini, ha coltivato per oltre un cinquantennio il gusto di produrre libri, avendo quale bussola di orientamento le inquietudini cristiane, le trasformazioni della società, la ricerca di linguaggi attraverso i quali costruire una civiltà della parola che nello stesso tempo fosse testimonianza umana e tensione utopica. 

La sua opera, disseminata in romanzi, poesie, saggi, si completa nell’impegno editoriale presso le più importanti case editrici italiane, non ultimo il catalogo di Camunia, sigla fondata nei primi anni Ottanta, che riproduce il canone di una letteratura in dialogo con la storia, l’antropologia e le scienze umane. 

Per ricordare l’intellettuale, emiliano di nascita e milanese di adozione, a dieci anni dalla sua scomparsa, il Centro di ricerca Letteratura e Cultura dell’Italia Unita” dell’Università Cattolica del Sacro Cuore mercoledì 5 aprile, dalle ore 9, nella Cripta Aula Magna (largo Gemelli, 1 – Milano) organizza il convegno: Il mestiere di fare libri. Raffaele Crovi intellettuale e scrittore

Dopo i saluti istituzionali di Angelo Bianchi, preside della facoltà di Lettere e Filosofia, e Giuseppe Langella, direttore del Centro di ricerca “Letteratura e cultura dell’Italia unita”, introdurrà i lavori della giornata di studio Giuseppe Lupo, docente di Letteratura italiana contemporanea all’Università Cattolica. Tra i relatori oltre che studiosi, anche amici e testimoni di Raffaele Crovi: tra questi Ermanno Paccagnini, docente di Letteratura italiana contemporanea in Cattolica, Pierluigi Castagnetti, politico, Raffaele Nigro, giornalista e scrittore, Cesare De Michelis, Università degli Studi di Padova, Alessandro Zaccuri, giornalista e scrittore, Velania La Mendola, Université de Fribourg, Alberto Bertoni, Università degli Studi di Bologna, Ferruccio Parazzoli, scrittore.