Hanno tutti, come me, il futuro nel passato”. L’ispirazione del poeta portoghese Fernando Pessoa è il claim scelto per la Terza Giornata della Generatività Sociale, che si terrà a Milano presso BASE sabato 2 dicembre 2017 dalle ore 10.30.

L’iniziativa, che ha avuto il sostegno del Gruppo Unipol, Fondazione Cattolica Assicurazioni e Fondazione Cariplo, è promossa dall’Archivio della generatività sociale, un progetto del Centro di ricerca Arc dell’Università Cattolica in collaborazione con l’Istituto Luigi Sturzo di Roma.

Aprirà la mattinata, condotta da Elisabetta Soglio del Corriere della Sera, una dialogo tra i professori dell’Ateneo Chiara Giaccardi e Silvano Petrosino, mentre il sociologo Mauro Magatti proporrà le conclusioni. In mezzo, alcune delle esperienze raccolte in questi anni nell’Archivio dialogheranno con alcuni esperti del settore economico e sociale per riflettere insieme e, insieme, ispirare in molti altri il desiderio di iniziare il nuovo. Tra loro, Leonardo Becchetti, Johnny Dotti, Andrea Rapaccini, Fabrizio D’Angelo, Sofia Borri, Alessandro Invernizzi, Ilaria Margutti.

Tra le realtà raccolte nell’Archivio, saranno presenti alla Terza Giornata CasermArcheologica di Sansepolcro, uno spazio laboratoriale recuperato da una vecchia caserma e attualmente dedicato all’arte contemporanea con percorsi espositivi, mostre permanenti di artisti in residenza e percorsi di coinvolgimento della cittadinanza; Piano C, spazio milanese attivo nella sperimentazione di un nuovo modello di conciliazione famiglia-lavoro; Lurisia, azienda specializzata nella produzione e commercializzazione di acque e bevande.

La generatività sociale è un agire che ammette l’esistenza di un prima, un adesso e un dopo, tra loro in relazione e che, proprio in virtù di questa reciprocità, è capace di generare continuamente il nuovo e ridare vita alle forme sociali.

«La generatività è un’azione che si assume la responsabilità del proprio darsi, accettando di radicarsi a un’origine per essere aperti a ciò che non si conosce ancora. È un’azione consapevole, diretta a uno scopo liberamente scelto di mantenere viva quell’infinita trama di interdipendenze che è la Vita» racconta Mauro Magatti, docente di Sociologia dell’Ateneo e responsabile scientifico dell’Archivio della generatività sociale.

Secondo i promotori della Giornata, quando l’essere umano non si apre al mondo ci può essere solo stagnazione e impoverimento, personale e collettivo. Un avvilupparsi autoreferenziale e sempre più sterile negli ultimi decenni è diventato sterile sistema. La crisi iniziata nel 2008 ha svelato l’insostenibilità di un intero modello economico e sociale che ha oscurato l’interdipendenza tra i mondi umano, sociali, economico e ambientale. «Siamo a un bivio storico e tocca a noi ripensare il mondo e noi stessi. Abbiamo bisogno di un cambio di paradigma e la generatività sociale è una via per dare vita a un nuovo convivere sostenibile e contributivo».