Luca Bossano in occasione della consegna del premio a UnicreditUn Erasmus a Budapest interamente finanziato da una borsa di studio. È quanto ha potuto compiere Luca Bossano (nella foto), studente al secondo anno di laurea magistrale del corso Economia dei Mercati e degli Intermediari Finanziari, della facoltà di Scienze bancarie finanziarie e assicurative, grazie al sostegno della Unicredit & Universities Foundation.

Grazie a un amico, Luca era venuto a conoscenza di questa fondazione che eroga borse di studio e premi per promuovere la specializzazione all'estero dei migliori studenti europei nei campi delle scienze economiche, bancarie e finanziarie. Le iniziative sono, in generale, riconducibili a due principali ambiti, il sostegno allo studio e il sostegno alla ricerca. Complessivamente l’offerta è molto ampia: sostegno per dottorati di ricerca, master, stage, summer school (il tutto in un’ottica internazionale), premi per migliore tesi, paper e molto altro.

Per questo ha deciso di partecipare all’iniziativa “study-abroad grants”, che mette in palio cospicue borse di studio per studenti in partenza per un programma di scambio in paesi in cui Unicredit opera. L’Ungheria è uno di questi.

Il processo di application non è complesso e basato unicamente sul merito accademico. Affiancando al Cv l’elenco degli esami sostenuti con votazione, lettera motivazionale e di referenza, la candidatura risulta completa. Luca ce l’ha fatta e l’8 giugno ha partecipato alla cerimonia in cui UniCredit & Universities ha premiato 136 giovani talenti vincitori delle borse di studio e di ricerca lanciate nel 2015.

All’evento hanno presenziato Giuseppe Vita, presidente di UniCredit, il presidente dell’Associazione Borsisti Marco Fanno Giorgio Barba Navaretti e Alberto Alesina, professore alla Harvard University che ha tenuto una lecture dal titolo: “What is happening to the European Union?”, nonché numerosi rettori e professori delle più prestigiose università internazionali.

Con questa premiazione Luca ha coronato la sua esperienza all’estero, che aveva fortemente voluto per migliorare le sue competenze nella lingua inglese.

Luca a Budapest«Budapest è una città dal grande fascino e superati i primi mesi invernali è diventata molto più vivibile, soprattutto nei grandi spazi verdi e aperti che dispone» racconta lo studente di Scienze bancarie. «Inoltre il costo della vita, più basso rispetto agli standard dell’Europa occidentale, attrae molti giovani e studenti rendendo, soprattutto il centro, fortemente internazionale e vivace. Questo grazie anche alle università di Budapest che sono molto aperte agli studenti internazionali». 

Luca ha avuto modo di conoscere da vicino le trasformazioni dell’Ungheria. «Nonostante sia un paese che ha ottenuto l’indipendenza dall’Unione Sovietica solo nel 1989 in città non ci sono tracce del regime comunista. Alcuni amici ungheresi mi hanno detto che alcuni anni fa il partito di destra al governo ha preso la decisione di cancellare le tracce del proprio passato rinominando tutte le vie e le piazze della città. In confronto ad altri paesi dell’Europa orientale le condizioni economiche sono migliori, la città ha un aspetto pulito e elegante e il trasporto pubblico è uno dei migliori che io abbia mai provato. Probabilmente la verità sta nel mezzo in quanto ho vissuto nel centro della capitale e quindi goduto del meglio che l’Ungheria ha da offrire».

Quanto all’università «il livello accademico delle università è buono» commenta lo studente di Scienze bancarie. «Il sistema è differente da quello Italiano: le lezioni sono molto più interattive e la valutazione finale è legata a una serie di punti che si devono guadagnare settimanalmente tramite assignment, presentazioni e lavori di gruppo. Complessivamente, la preparazione agli esami è più costante nel tempo e meno stressante».

Positivo il giudizio complessivo sul suo Erasmus: «Confrontarsi quotidianamente con studenti provenienti da tutto il mondo migliora le conoscenze linguistiche e rapportarsi con persone appartenenti a culture diverse presenta delle sfide che normalmente non vengono affrontate svolgendo il proprio percorso studi restando nel paese di origine. Una esperienza che, sicuramente, consiglio a tutti».