Una traduzione corretta e brillante, si sa, è un biglietto da visita essenziale per presentare una gamma di offerte ad un pubblico eterogeneo ed estraneo al campo. Una regola che vale per tutti i settori del commercio, ma che appare sempre più basilare in termini di promozione turistica e di comunicazione della vasta proposta culturale che l’Italia ha da offrire ai suoi avventori.

È stato il perno attorno al quale è ruotato il  seminario internazionale “Translating Tourism and Cultural Heritage: Challenges in Professional Training” – realizzato sotto la responsabilità scientifica e organizzativa della prof.ssa Mirella Agorni - che ha sottolineato il fondamentale ruolo dei professionisti della traduzione nel processo di attrazione, divulgazione e comprensione del patrimonio turistico e culturale italiano nei confronti del turismo estero.

Il workshop rientra infatti nel più ampio progetto #TranslatingEurope, un’iniziativa della Direzione generale Traduzione (DGT) della Commissione Europea finalizzata a favorire la cooperazione tra le parti interessate del mondo della traduzione per creare sinergie e valorizzare la professione del traduttore.

“Turismo, cultura, enogastronomia, architettura, tradizioni materiali e immateriali: comunicare la specificità dell’offerta oggi è sempre più fondamentale per attrarre e fidelizzare utenti e pubblico – ha analizzato Katia Castellani, antenna della direzione generale Traduzione della Commissione europea. – Le sfide per il futuro prossimo saranno certamente quelle di formare professionisti della traduzione e della mediazione culturale specializzati nel settore, nonchè favorire una comunicazione accessibile non solo da punto di vista linguistico, ma anche in un'ottica di inclusione e partecipazione sociale” ha concluso Castellani.

Perché ciò avvenga, in Italia, c’è ancora molta strada da fare.

“La scarsa qualità che generalmente caratterizza la traduzione inglese nel nostro Paese fa emergere una evidente necessità di nuove figure professionali – ha precisato la prof.ssa Amanda Murphy che, col suo gruppo di studenti della facoltà di Scienze Linguistiche è stata promotrice di laboratori di traduzione per alcune realtà culturali e turistiche della città e della provincia bresciana. – Dépliant, brochure, audioguide museali o testi per siti internet: una buona traduzione deve essere in grado di trasmettere non solo informazioni, ma anche e soprattutto valori culturali e spirito identitario”.