Conoscenza, coraggio, umiltà, sono le parole che hanno fatto da filo conduttore alla cerimonia di conferimento nell’Aula Magna della Laurea honoris causa in Economia al presidente della Banca centrale europea Mario Draghi.
 

«È nel modo in cui ha condotto la Banca centrale europea nella tempesta che la moneta unica ha attraversato in questi anni il suo contributo più significativo» ha detto introducendo la cerimonia il rettore Franco Anelli. «La presidenza di Mario Draghi - ha proseguito il rettore - ha indubbiamente lasciato il segno, e certamente sarà a lungo in futuro oggetto di analisi, perché è stata emblematica del peso e al tempo stesso dei riconosciuti limiti degli strumenti di politica monetaria».

«Se spesso la Laurea honoris causa è riconoscimento del valore scientifico e culturale, ed esemplare, di un’esperienza pratica - ha concluso il rettore Anelli - il titolo che conferiamo oggi ha un senso di circolarità, perché riconosce nell’azione di un economista nell’esercizio di responsabilità istituzionali un elevato valore scientifico e un sicuro merito accademico. La nostra Facoltà quindi ha voluto onorare uno studioso come protagonista di un’economia “in action”, non soltanto “in the books”».
 

Dopo il saluto del rettore Franco Anelli, il preside di Economia Domenico Bodega ha letto le motivazioni con cui la Facoltà ha inteso attribuire, nel gennaio 2018, il riconoscimento accademico: «Mario Draghi ha contribuito in modo unico alla costruzione di un’Europa unita. Come presidente della Banca centrale europea ha disegnato strumenti straordinari per impedire la dissoluzione dell’Eurozona. Ha concepito e reso operativo il programma di unificazione bancaria. Ha introdotto nuove modalità nella gestione della politica monetaria. Ha definito un piano dettagliato per completare e rendere sostenibile l’Eurozona, mantenendo vivo il sogno di un continente unito non solo dal punto di vista monetario ma anche politico, operando nel solco della tradizione dei padri fondatori dell’Europa moderna». 

Ha fatto seguito la lectio cathedrae magistralis di Mario Draghi: «Fra poche settimane si concluderà il mio mandato di presidente della Banca centrale europea. È una occasione per sollevare lo sguardo dalle incombenze quotidiane, per riflettere sull’esperienza fatta nella speranza che le lezioni apprese possano essere utili per altri» ha detto il presidente della Bce, che ha preferito concentrare la sua lezione sulla natura delle responsabilità del policy maker.
 
«Vorrei oggi condividere con voi quelle che mi paiono caratteristiche frequenti nelle decisioni che consideriamo “buone”: la conoscenza, il coraggio, l’umiltà» ha detto.

E, concludendo la sua lectio cathedrae magistralis si è augurato «che molti studenti di questa università decidano un giorno di mettere le loro capacità al servizio pubblico. Se deciderete di farlo, non dubito che incontrerete ostacoli notevoli, come succede a tutti i policy maker. Ci saranno errori e ritirate perché il mondo è complesso. Spero però che vi possa essere di conforto il fatto che nella storia le decisioni fondate sulla conoscenza, sul coraggio e sull’umiltà hanno sempre dimostrato la loro qualità».

La cerimonia per la Laurea honoris causa è stato l’ultimo appuntamento pubblico a cui ha partecipato il governatore della Bce prima della conclusione del suo mandato alla guida della Banca centrale europea.

Alla cerimonia hanno partecipato, oltre a docenti, autorità e invitati, 950 studenti distribuiti tra aula Magna, aule video-collegate e maxischermo nel cortile d’onore di largo Gemelli. Hanno seguito l’evento 22 emittenti radiotelevisive oltre a diversi siti internet. In sala stampa erano presenti 110 giornalisti.

La diretta streaming sul sito dell’Università Cattolica ha fatto registrare 21.000 connessioni totali, anche dall’estero. La diretta su Instagram è stata vista da 1.847 utenti.