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Z, la Generazione dimenticata

L’Università Cattolica, che ha partecipato fin dalla prima edizione del 2018, è stata presente nella prima giornata con l’intervento di Alessandro Rosina , docente di Demografia e Statistica sociale, che ha parlato di Z, la generazione dimenticata. In verità quelle che potenzialmente sembrerebbero opportunità di nuovi percorsi formativi e professionali per i più giovani e maggiori opzioni rispetto alle generazioni precedenti, in realtà si arenano davanti a una crescente incertezza associata alle scelte e alle loro implicazioni. Ancor più, quindi, che nel resto d’Europa, le possibilità di crescita e di sostenibilità sociale dell’Italia dipendono dalla formazione del capitale umano delle nuove generazioni e dalla capacità di piena valorizzazione all’interno del mondo del lavoro. L’Osservatorio giovani dell’Istituto Toniolo, di cui Rosina è il coordinatore scientifico, durante il primo lockdown ha raccolto dati che indicavano chiaramente la preoccupazione rispetto ad un quadro di ulteriore scadimento al ribasso delle prospettive delle nuove generazioni. I segnali positivi sono, però, ancora superati dalla preoccupazione dei giovani italiani che si pongono in modo critico su quello che finora si è fatto come sostegno all’occupazione giovanile. Questo è il tema dell’intervento di Michela Balconi , docente di Psicofisiologia e Neuroscienze cognitive in Università Cattolica, che domenica 22 novembre è intervenuta a Focus Live 2020. Dopo aver introdotto il pubblico al mondo delle neuroscienze forensi, Balconi ha presentato esperimenti con visualizzazione di “tracce” del nostro cervello che mente o che dice la verità, in cui è possibile rilevare le modificazioni cerebrali e corporee durante una comunicazione menzognera.

 

We’re Back per favorire il rientro dei “cervelli in fuga”

Iniziativa We’re Back per favorire il rientro dei “cervelli in fuga” Alla seconda edizione l’evento, promosso dall’associazione NewGen e sponsorizzato da Banca Passadore, è pensato con l ’obiettivo di creare opportunità per i più giovani. A introdurre la manifestazione sarà il sindaco di Genova Marco Bucci , forte di una pluriennale esperienza lavorativa negli Stati Uniti. “We’re Back” è un evento pensato specialmente per i giovani sul tema del rientro e della “circolazione dei cervelli”. L’Italia forma ogni anno ragazzi eccellenti in ogni disciplina che fanno la fortuna di altri Paesi. È importante, allora, attrarre nuovi investimenti e creare opportunità per migliorare il mondo del lavoro invertendo così la rotta della fuga dei cervelli e rendendo l’Italia una meta e non un punto di partenza. giovani #rientrocervelli #risorse Facebook Twitter Send by mail Print.

 

Il rettore Anelli: «Continueremo a fare la nostra parte»

Proseguire con il blocco della didattica – commenta – aumenta la necessità di interventi sulla programmazione delle nostre lezioni, del calendario, degli esami». Cosa avete messo in campo per affrontare questo periodo strano e straordinario? «Abbiamo dei corsi che prevedono da sempre anche lezioni online, ma non possiamo pensare di sostituire del tutto, con questa modalità, la lezione tradizionale fatta in aula. Ecco perché abbiamo chiesto anzitutto ai docenti che vi sia la massima chiarezza sui programmi di studio e sulla bibliografia annessa, per permettere agli studenti di prepararsi in modo adeguato agli esami, anche in assenza di lezioni». E sul possibile ricorso alle lezioni online? «Da un punto di vista tecnico siamo in grado di offrire la trasmissione di lezioni, ma non si può parlare di una piena alternativa alla lezione in aula. Cosa lascerà in eredità questa emergenza? «Gli atenei amplieranno gli strumenti a loro disposizione e anche i professori che non si erano confrontati in modo approfondito con il mondo digitale nella propria docenza potranno sperimentare queste nuove modalità. Insomma sarà una Giornata dell’Università Cattolica dal volto strano ...«Mi auguro vivamente che per il giorno in cui celebreremo la Giornata, ci si trovi già nella fase di ripresa da questa crisi. Lo sguardo al futuro e ai giovani sono temi ricorrenti nel messaggio della Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana : «Per pensare e costruire il futuro bisogna partire dai giovani e investire su di loro.

 

Coronavirus, giovani tra restrizioni e responsabilità

Analisi Coronavirus, giovani tra restrizioni e responsabilità Questo tempo difficile si rivela ricco di opportunità e offre l’occasione di reimpostare le relazioni tra genitori e figli nella ristrettezza delle mura domestiche. Parlano i pedagogisti Simeone e Triani by Agostino Picicco | 18 marzo 2020 Le cronache di questi giorni di emergenza Coronavirus ci parlano di adolescenti e giovani dal comportamento irresponsabile di fronte alle opportune restrizioni imposte dalle autorità. Si tratta di trasgressioni al divieto di stare in casa, di incontrarsi in gruppo, magari anche di scherzi fuori luogo, approfittando delle chat, che scatenano panico e preoccupazioni. È questo un paradosso: tenerci lontani dalle persone a cui vogliamo bene, con una serie di fatiche che implicano cambiamenti profondi e radicali da parte di adolescenti che desiderano abitare spazi nuovi ed informali da condividere con gli amici e con le prime relazioni amorose. L’augurio del professor Simeone è quello di vivere con intelligenza questo tempo inedito dell’educazione, che non è solo di attesa che tutto finisca bene, ma va pienamente vissuto per le opportunità che può offrire nel costruire una nuova ritualità nella gestione dei tempi familiari. Pierpaolo Triani , docente di Pedagogia generale nella facoltà di Scienze della formazione , campus di Piacenza dell’Ateneo, osserva che all’inizio i ragazzi ma anche gli adulti, hanno sottovalutato l’emergenza. Quando l’autorevolezza dei genitori si ferma di fronte alla libertà dei figli, una scuola che stimoli adeguatamente e impegni con compiti e riflessioni, aiuta ad evitare comportamenti a rischio e a prendere consapevolezza di situazioni gravi e di gesti sconsiderati che peraltro ricadrebbero su genitori e nonni.

 

Draghi rilancia l'invito a investire su giovani e formazione

Saranno loro a dover affrontare l’enorme sfida di trovare le risorse (…). In un certo senso quello che abbiamo davanti è un obbligo morale. L’educazione è, quindi, un esempio di uso produttivo e efficace del debito creato». Dovremmo spendere molto di più per la salute» ha proseguito Draghi nel dialogo sulle soluzioni di politica sanitaria. La pandemia ha evidenziato l’importanza di avere buone strutture di assistenza e un sistema robusto. Per rilanciare l'economia finché non sarà trovato un vaccino, servono test di massa e poi il tracciamento può essere fatto in seguito a tutti questi test». I governi hanno dato la giusta risposta con l'aumento del debito e del deficit per ammorbidire l'impatto del Covid» ha concluso Mario Draghi, ma «solo la scoperta del vaccino eliminerà tante incertezze che ci sono al momento».

 

Mario Draghi al Meeting, siamo vicini ai giovani

Riflettevo allora sulle lezioni apprese nel corso della mia carriera: non avrei certo potuto immaginare quanto velocemente e quanto tragicamente i nostri leader sarebbero stati chiamati a mostrare di possedere queste qualità - ha continuato Draghi -. L’ex presidente della Banca Centrale Europea ha dedicato le ultime parole del suo discorso al Meeting proprio ricordando che «dobbiamo essere vicini ai giovani investendo nella loro preparazione. Solo allora, con la buona coscienza di chi assolve al proprio compito, potremo ricordare ai più giovani che il miglior modo per ritrovare la direzione del presente è disegnare il tuo futuro». L’attenzione alla formazione dei giovani era stata al centro della lectio cathedrae magistralis in Università Cattolica dove l’allora Presidente uscente della BCE si era augurato «che molti studenti di questa università decidano un giorno di mettere le loro capacità al servizio pubblico. Spero però che vi possa essere di conforto il fatto che nella storia le decisioni fondate sulla conoscenza, sul coraggio e sull’umiltà hanno sempre dimostrato la loro qualità». Se guardiamo alle culture e alle nazioni che meglio hanno gestito l'incertezza e la necessità del cambiamento, hanno tutte assegnato all'educazione il ruolo fondamentale nel preparare i giovani a gestire il cambiamento e l'incertezza nei loro percorsi di vita, con saggezza e indipendenza di giudizio. Ma c'è anche una ragione morale che deve spingerci a questa scelta e a farlo bene: il debito creato con la pandemia è senza precedenti e dovrà essere ripagato principalmente da coloro che sono oggi i giovani.

 

Unicatt e Confindustria Piacenza insieme per i giovani

Convenzione Unicatt e Confindustria Piacenza insieme per i giovani Venerdì 9 ottobre alla firma dell’accordo di collaborazione per ricerca, placement e didattica alla presenza del rettore Franco Anelli e del presidente degli industriali Francesco Rolleri . Saranno così incrementate le sinergie tra la realtà produttiva e realtà accademica dando ancora più concretezza alla terza missione dell’università. All’evento per la firma della convenzione interverranno il rettore dell’Università Cattolica Franco Anelli , il presidente di Confindustria Piacenza Francesco Rolleri , il direttore generale dell’Università Cattolica Paolo Nusiner e il direttore di Confindustria Piacenza Luca Groppi. Coordineranno gli interventi la preside della facoltà di Economia e Giurisprudenza della Cattolica, campus di Piacenza Anna Maria Fellegara e il direttore di sede Mauro Balordi . Accanto al potenziamento degli sbocchi, sia occupazionali sia di tirocinio, focus della convenzione è la collaborazione nell’ambito della didattica e della ricerca. La firma della convenzione ha luogo nell’ultimo giorno della prima Digital Career Week di tutta l’Università Cattolica iniziata il 5 ottobre, cui hanno preso parte oltre 60 realtà partecipanti impegnate in stand virtuali, colloqui di selezione, webinar e attività di training point. La Digital Career Week ha sostituito gli annuali quattro Career Day tenuti in presenza nei campus e a cui Confindustria Piacenza collabora da sempre.

 

Un Brescia Recovery Plan promosso dalla Cattolica

COM_PACT4FUTURE Un Brescia Recovery Plan promosso dalla Cattolica L’invito delle istituzioni e delle forze sociali all’ Osservatorio per il Territorio (Opter) a farsi interprete di un nuovo progetto di una nuova rinascita dell’intera comunità bresciana. Un “nuovo rinascimento”, come l’ha chiamato Ferruccio De Bortoli by ANTONELLA OLIVARI | 10 settembre 2020 Parte da Brescia e il suo territorio, tra i luoghi simbolo alla lotta al Covid-19 il progetto Com_Pact4Future , ideato e pensato all’interno dell’Osservatorio per il Territorio (OpTer) della sede bresciana dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Un esperimento di co-costruzione del futuro della comunità bresciana con l'obiettivo di rendere il territorio e le sue istituzioni creatori di innovazione sostenibile. Un’alleanza vera tra giovani, mondo economico e istituzioni per trovare un nuovo terreno di crescita» come ha spiegato il prorettore Mario Taccolini nell’introduzione dell’incontro “Giovani, Imprese e istituzioni: da Brescia un’alleanza per il futuro”, mercoledì 9 settembre. Può essere quella glocale la risposta più appropriata delle istituzioni a una crisi così profonda come quella da Covid che ha una dimensione sanitaria, una ecologica e una sociale, chiede ai relatori Daniele Bellasio , direttore della Comunicazione dell’università Cattolica. Il sindaco di Brescia Emilio Del Bono ricorda con un video che Brescia ha pagato un prezzo fortissimo, con numero di morti triplicati nei mesi del Covid e migliaia di uomini ammalati, molti dei quali sono ancora debilitati. “Ai giovani bisogna però dare di più: i sussidi finiranno e se non si è fatto niente resterà la mancanza di una qualificazione professionale, che potrà sacrificare la loro libertà di scelta e il loro reddito futuri.”.

 

I giovani cercano qualcosa cha vada oltre il business

Quale è allora il ruolo oggi delle istituzioni - quelle locali, quella nazionali e quelle sovranazionali - per innescare un circolo virtuoso di crescita, riduzione delle disuguaglianze, aumento della coesione sociale? Che contributo possono e devono dare per costruire un nuovo modello di società, un nuovo modo di stare assieme? Con queste parole Giovanni Marseguerra , direttore dell’ Osservatorio per il territorio (Opter) ha dato il via al secondo seminario Giovani Imprese Istituzioni: da Brescia un’alleanza per il futuro con focus sulle aziende, moderato da Daniele Bellasio, direttore della Comunicazione dell’Università Cattolica. È toccato a Giuseppe Pasini , presidente dell’Associazione Industriale bresciana, ripercorre e fare un bilancio della situazione economica delle aziende in questi mesi di pandemia che in sette mesi ha fatto registrare una produzione del 16,8% in meno, mentre a luglio ha iniziato a risalire. Tutti concetti questi che sono alla base della Next Generation Eu (Il Recovery fund) e che si collegano immediatamente ad una ben determinata fetta della popolazione: i giovani. È però necessaria - secondo Lorenzo Maternini , vice presidente di Talent Garden – un’alleanza intergenerazionale che tenga conto di ciò che i giovani ora vogliono e desiderano. Innovazione e digitale, ricerca e sostenibilità ambientale sono perciò concetti che si riempiono di un significato ben più esteso della loro mera applicazione produttiva, un senso che si fa sociale sia nel locale che nel globale . Le grandi aziende di tecnologia sono dei polmoni che permettono alle università di fare la vera ricerca di base – aggiunge Maurizio Tamagnini, presidente del Consiglio di sorveglianza di STMicroelectronics.

 

Un patto intergenerazionale per ridisegnare il futuro del Paese

Progetto Un patto intergenerazionale per ridisegnare il futuro del Paese Ripartire dai giovani, investire nella formazione, promuovere l’innovazione a tutti i livelli: parte da Brescia il processo di ri-costruzione post-Covid con il progetto Com_Pact4Future. Com_Pact4Future è un esperimento di co-costruzione del futuro della comunità bresciana con l'obiettivo di rendere il territorio e le sue istituzioni creatori di innovazione sostenibile. Un progetto zero, esportabile e replicabile per la co-costruzione di smart-landscape, che si propone di identificare e praticare una progettualità concreta del territorio bresciano da offrire poi a tutto il Paese in uno dei momenti più difficili della nostra storia più recente. Il lancio del progetto avverrà il 9 e il 10 settembre, alle 18.30, live su Facebook , con due webinar sul tema “Giovani Imprese Istituzioni: un'alleanza per il futuro” . La prima tappa del percorso di preparazione al Centenario dell’Ateneo si avrà il prossimo 20 settembre , con la 96a Giornata per l’Università Cattolica , promossa dall’Istituto Giuseppe Toniolo, Ente fondatore dell’Ateneo. L’iniziativa si propone di attivare un’alleanza tra giovani, università, mondo economico e istituzioni per la co-creazione del futuro del territorio bresciano e del Paese intero. Questa sfida riguarda sia le istituzioni, che devono promuovere e facilitare l’innovazione (a misura di cittadini e imprese, data-driven, capaci di analisi predittive), sia le imprese, che dell’innovazione (di prodotto, di processo, organizzative) devono sempre più fare la cifra del loro impegno per sostenere l’export del Paese.

 

Ricolfi, dietro l’angolo il rischio declino

È l’intento dell’ultimo libro di Luca Ricolfi La società signorile di massa , presentato lo scorso 20 gennaio all’Università Cattolica. Insieme all’autore sono intervenuti i professori dell’Ateneo Marco Lombardi , direttore del Dipartimento di Sociologia, Angelo Moioli , docente di Storia Economica, Italo Piccoli e Giancarlo Rovati , docenti di Sociologia. L’accesso al surplus da parte di chi non lavora è infatti il primo evidente segno della società signorile. Ricolfi, partendo da un dato raccolto sul campo, ritiene che circa 2/3 degli italiani viva in condizioni di relativo benessere ma nel giro di un lustro finirà per esaurire il patrimonio accumulato, avviando il Paese a un progressivo declino. Questa momentanea condizione agiata è altresì garantita da quel terzo di popolazione che si divide in infrastruttura para-schiavistica (in gran parte identificabili negli immigrati) e un restante 20% di italiani che si trovano in condizioni di working poor. La presentazione si è conclusa affrontando il tema del “doppio legame”: «Una delle fonti di disagio del mondo moderno in Italia è che, a prescindere dalla posizione occupata (sfruttatore del surplus e produttore), possiamo descriverci sia come vittime che come privilegiati». Il benessere di cui usufruiscono oggi i giovani è garantito da una rendita ricevuta sulla base di una qualche appartenenza sociale: questo privilegio va a scontrarsi con il mancato inserimento in un sistema lavorativo, che impedisce loro di produrre nuova ricchezza nella società.

 

Spazio alla ricerca con Meetmetonight

Meetmetonight Spazio alla ricerca con Meetmetonight Venerdì 27 torna il Faccia a faccia con la ricerca . Anche l’Università Cattolica, nelle sedi di Brescia e Milano , sarà presente per raccontare i diversi settori della ricerca che contraddistinguono le facoltà dell’Ateneo. by Antonella Olivari | 19 novembre 2020 La pandemia non ferma MEETmeTONIGHT – “Faccia a Faccia con la Ricerca” , l’evento legato alla Notte Europea dei Ricercatori , in programma online nella giornata del 27 novembre . Anche l’Università Cattolica, nelle sedi di Brescia e Milano , sarà presente per raccontare i diversi settori della ricerca che contraddistinguono le facoltà. Il progetto, coordinato da Barbara Boschetti , docente di diritto amministrativo, insieme a Ivana Pais, docente di Sociologia economica, ha preso forma all’interno dell’Osservatorio per il territorio (Opter) ed è contenuto nel progetto COM_PACT4Future, un patto di comunità per disegnare il Futuro della comunità e del territorio. Nell’evento del pomeriggio, "Giovani&;Covid: alla ricerca di un significato", ore 17.55, la psicologa Semira Tagliabue presenterà uno studio condotto sui giovani per capire che impatto ha avuto su di loro il periodo di lockdown. Qui troveranno spazio la ricerca dedicata all’ambiente con immagini dalla torre micrometeorologica di Bosco Fontana in provincia di Mantova che misura con attrezzature molto sofisticate gli inquinanti ambientali e la composizione dell’atmosfera ( Angelo Finco ).

 

Domenico Bodega, appello per una nuova Economia

A dirlo è il Preside della Facoltà di Economia dell’Università Cattolica Domenico Bodega , che abbiamo intervistato a margine dell’evento “Ritorno al futuro, per una Economia più umana”, che si è tenuto all’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede il 4 marzo. Di «ridefinire il progresso», su una base diversa da quella unidimensionale del profitto e di cambiare il modello di sviluppo globale: questo implica riflettere responsabilmente sul senso dell’economia e sulle sue finalità, per correggere le sue disfunzioni e distorsioni. Ecco l’appello ai giovani per Assisi, a coloro che “hanno il futuro”, capaci di ascoltare col cuore, portatori di una cultura coraggiosa, a cui chiedere di essere protagonisti di queste riflessioni e di questo cambiamento, costruttori del mondo, agenti per un mondo migliore. L’evoluzione tecnologica sta modellando il modo di vivere e di lavorare, ma ha anche generato una serie di tendenze e paure che inevitabilmente stanno influenzando il modo di porsi nei confronti delle sfide globali e alle nuove opportunità di crescita. Il prossimo 4 marzo l’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede, in collaborazione con la Facoltà di Economia nel campus di Roma, promuoverà un convegno su un’”Economia più umana”: di quale tasso di umanità ha bisogno la scienza economica? E perché? I giovani poi hanno bisogno di luoghi di confronto e di testimoni, persone cioè aperte alla verità nei differenti rami del sapere, che sanno ascoltare e vivere al proprio interno questo dialogo interdisciplinare, in grado di suscitare quella sete di verità che hanno nel profondo. Se ascoltate il vostro cuore, vi sentirete portatori di una cultura coraggiosa e non avrete paura di rischiare e di impegnarvi nella costruzione di una nuova società” (Papa Francesco, ibidem).

 

È online il World Youth Day Magazine

Uno spazio è dedicato, infine, anche al Convegno “Giovani per la Casa Comune. Conversione ecologica in azione”, di cui a Panama si è svolta la terza edizione, per approfondire e rendere viva l’Enciclica Laudato si’ e la salvaguardia del creato. giornata mondiale gioventu' #giovani Facebook Twitter Send by mail Print.

 

Quella volta che recitai in “Fai bei sogni”

La sua è una vocazione adulta: «Prima di entrare in seminario facevo il consulente in proprietà industriale, il lavoro più bello del mondo perché passavo il mio tempo tra inventori e creativi. A oggi, però, don Luca Peyron è anche direttore della Pastorale Universitaria della Diocesi di Torino, coordinatore del servizio per l’apostolato digitale, docente di Teologia e dell’Innovazione all’Università Cattolica di Milano e non solo. In questo momento, la cosa più difficile è stare nelle fatiche di molti di loro: accompagnare medici e infermieri che si trovano in mezzo ai malati, senza poter fare nulla. Io credo che i giovani, come tutti gli altri, abbiano delle domande, che tento di intercettare per far capire loro che le risposte sono in Cristo. Oggi che tutto questo è sigillato, si tratta di continuare a prendersi cura delle relazioni che c’erano prima e il tempo che mi è dato lo spendo a pensare». Significa provare a raccogliere un pensiero e delle intuizioni rispetto al mondo che verrà sapendo che il mondo che verrà è sempre meno predicibile rispetto all’esperienza che abbiamo del mondo che è stato. Qual è l’aspetto della sua attività che più le manca? «Senza dubbio la fisicità e tutto ciò che è prossemica.

 

Alla ricerca del futuro

Piacenza Alla ricerca del futuro Tra Millennials, generazione Y e generazione Z, il progetto " Sicurezza di futuro " promosso dal Comune di Piacenza con la supervisione scientifica della Facoltà di Scienze della formazione ha tracciato percorsi concreti per costruire il futuro desiderato. È questo l’obiettivo del progetto Sicurezza di Futuro , promosso dal Comune di Piacenza col sostegno della Regione Emilia Romagna e di cui la facoltà di Scienze della Formazione dell’Università Cattolica di Piacenza è stata referente scientifico. Giovedì 21 dicembre il salone monumentale di Palazzo Gotico nel centro di Piacenza ha ospitato l’evento conclusivo dell’iniziativa: ad accogliere gli studenti delle medie inferiori e superiori, la musica del cantautore piacentino Daniele Ronda ( nella foto a destra ). Giuseppe Magistrali , dirigente comunale dell’unità di progetto, ha tracciato un bilancio del progetto “Abbiamo una grande responsabilità – ha ricordato Magistrali - Non sono gli adulti, i tecnici, i politici, ma anche dei ragazzi. Se le condizioni materiali consentono loro di non preoccuparsi di sopravvivere, la loro paura più grande pare essere quella di sotto-vivere, ovvero di non poter scrivere una biografia personale e sociale che dia conto appieno del loro potenziale, dei loro desideri e delle aspirazioni di persone, studenti, lavoratori, cittadini”. In altri termini, l’impressione è quella di lavorare con ragazzi e ragazze che percepiscono di non poter costruire il loro futuro per i limiti strutturali del contesto, in senso fisico e temporale, in cui vivono. Come efficacemente ha sottolineato un operatore coinvolto in un focus group, si tratta di passare da una logica di costo ad una logica di investimento.

 

Passione, talento, impegno

Ateneo Passione, talento, impegno Domenica 5 maggio al termine delle tre Messe principali della parrocchia di San Nicolao a Lecco i docenti della Cattolica Domenico Bodega , Cristina Pasqualini e Fabio Introini leggeranno questo messaggio sulla 95° Giornata per l’Università Cattolica. maggio 2019 L’Università Cattolica è nata nel 1921 grazie alla passione, al talento e all’impegno dei cattolici italiani. Il secondo è che l’Università Cattolica è l’unica università che si rapporta continuamente e costantemente con la comunità ecclesiale e la società civile. Non c’è docente, centro di ricerca, facoltà o istituto della Cattolica che non sia impegnato in attività per la cura e il benessere delle persone, delle comunità, del paese. C’è un legame strutturale, un affetto, una passione e un impegno comuni tra i cattolici - studenti, docenti, personale tecnico - che lavorano in Cattolica e i cattolici di tutto il paese. Fare comunità, formare comunità, essere comunità, è l’unica vera risposta alla logica individualista che sta devastando le persone, le coppie, le famiglie, le città, i paesi del mondo. Incontrarci non solo per sapere quali lauree, carriere potrebbero conseguire i figli, o per manifestare le problematiche che la Cattolica dovrebbe affrontare, ma soprattutto per venire a conoscere e per far conoscere la generosità nascosta e l’intelligenza dell’amore di molte persone, qui e in tutta la Chiesa presenti.

 

Giovani in cerca di relazioni

La prolusione di monsignor Erio Castellucci , vescovo di Modena-Nonantola, per l’inaugurazione dei corsi di Teologia. febbraio 2019 di monsignor Erio Castellucci * L’età giovanile in genere, e l’esperienza universitaria in particolare, è tempo opportuno per gli incontri decisivi della vita. “ Universitas ” nel periodo medievale indicava un insieme di persone che si associavano, una corporazione. Una di queste raccoglieva gli studenti, che si mettevano insieme, si davano regole per studiare il diritto, la medicina, le arti, la filosofia e la teologia; gli studenti stessi cercavano i maestri e guidavano la vita e il funzionamento di questa esperienza. L’Università è istituzione certo, ma prima di tutto è relazione: nasce come relazione, che poi è necessariamente diventa anche istituzione, e non come istituzione capace poi di custodire delle relazioni. Testimoniare la bellezza dell’incontro con Dio ai giovani e insieme ai giovani significa assumere uno stile che promuova più che condannare, che incoraggi più che polemizzare. Significa gettare meno lacci per difendersi dalle sirene e comporre più melodie per incantarle: Gesù, come scrive San Paolo, è il grande “sì” di Dio (cf. 2 Cor 1,20); è necessario saper pronunciare anche dei “no”, ma solo quelli che servono per custodire il grande “sì”.

 

Teologia, una lezione sui giovani

MILANO Teologia, una lezione sui giovani Sarà affidata all’arcivescovo di Modena-Nonantola monsignor Erio Castellucci la prolusione ai corsi di teologia in programma mercoledì 27 febbraio in Aula Magna. Saranno loro i protagonisti della lectio magistralis che monsignor Erio Castellucci , arcivescovo Abate di Modena-Nonantola, pronuncerà in occasione dell’apertura dei Corsi di Teologia in programma mercoledì 27 febbraio , alle 13, nell’Aula Magna dell’Università Cattolica. Ecco perché, si legge nel testo stilato dai vescovi a chiusura dei lavori, «una riflessione particolare meritano le istituzioni educative cattoliche, che esprimono la sollecitudine della Chiesa per la formazione integrale dei giovani. Esse sono chiamate a proporre un modello di formazione che sia capace di far dialogare la fede con le domande del mondo contemporaneo, con le diverse prospettive antropologiche, con le sfide della scienza e della tecnica, con i cambiamenti del costume sociale e con l’impegno per la giustizia». Nato a Roncadello di Forlì l’8 luglio 1960, monsignor Erio Castellucci, che ha studiato a Bologna al pontificio seminario regionale “Benedetto XIV” e a Roma alla Pontificia università gregoriana, ricopre anche il ruolo di presidente della Commissione episcopale per la dottrina della fede, l’annuncio e la catechesi. Autore di numerosi saggi di argomento teologico e pastorale, è stato nominato da papa Francesco arcivescovo di Modena-Nonantola il 3 giugno 2015 e ordinato vescovo da monsignor Lino Pizzi il 12 settembre a Forlì. Gli insegnamenti di Teologia sono una peculiarità dell’Università Cattolica e intendono offrire una conoscenza motivata, ragionata e organica dei contenuti della Rivelazione e della vita cristiana.

 

“A Piedi” verso un futuro migliore

Laboratorio di Psicologia “A Piedi” verso un futuro migliore Sei giorni, 135 chilometri e 38 ore di cammino sulle sponde del Lago di Garda. Accompagnati da un’équipe multidisciplinare, dieci ragazzi segnalati dal Tribunale del minorenni di Brescia sperimenteranno il viaggio di gruppo come strumento riabilitativo. Fondamentale il contributo scientifico di un’équipe del Laboratorio di Psicologia della Cattolica, sia nelle fasi di preparazione, che in quelle successive alla conclusione del percorso, con la predisposizione di tre incontri con l’equipe multidisciplinare in cui i ragazzi potranno rileggere, analizzare e valutare la fasi dell’esperienza fatta. Per quanto riguarda il primo aspetto verranno misurate comparativamente ( pre e post intervento ) alcune “ variabili leggere ” del funzionamento psicosociale dei partecipanti, indicative di trasformazioni connesse all’esperienza: indicatori della percezione di sé, dell’adattamento psicosociale, della fiducia interpersonale, dell’autostima e del senso di autoefficacia. Sarà inoltre messa a punto un’attività di documentazione sistematica dell’esperienza, mediante l’analisi delle produzioni di testi scritti (diario di bordo a cura dei partecipanti e degli operatori), immagini e video, e l’audio/videoregistrazione degli incontri quotidiani. I dieci protagonisti dell’iniziativa si trovano tutti nella fase di messa in prova , un’opportunità di riabilitazione educativa che consente di scontare la pena, o parte di essa, al di fuori dal carcere. Il fatto che siano tutti maschi e di nazionalità mista rispecchia in toto la situazione attuale: l’80% degli autori di reati compiuti da minori è di sesso maschile e di diverse nazionalità».

 

Giovani e Covid, in cerca di un significato

Un’équipe di psicologhe dell’Università Cattolica ha avviato la ricerca “ Diventare adulti durante il Covid-19: alla ricerca di un significato ” proprio a partire da questo processo per capirne la trama in un momento drammatico come è stato quello del lockdown. La letteratura sul meaning-making process di solito studia l’impatto di eventi eccezionali nelle vite individuali, in questa situazione, invece, la novità è stata proprio approfondire questo studio nel caso di una crisi collettiva» - ha affermato Semira Tagliabue , professore di Psicometria in Università Cattolica e coordinatrice della ricerca. Nella prima fase i partecipanti sono stati suddivisi casualmente in due gruppi, uno giornaliero (che ha compilato un questionario online per due settimane consecutive) e uno “di controllo” (che non l’ha compilato); entrambi i gruppi hanno inoltre compilato un questionario all’inizio e al termine della prima fase». Il 93,2% dei giovani al di sotto dei 25 anni e la maggioranza dei giovani tra i 26 e i 29 anni viveva all’interno della famiglia d’origine. Diverse sono state le esperienze di contagio da COVID-19: il 23,6% dei giovani crede di aver contratto il virus, e di questi il 20,5% ha attraversato la condizione di isolamento forzato. Il campione è principalmente rappresentato da lavoratori nel 46% dei casi, il 32% dichiara di essere uno studente/studentessa, e una buona parte dei partecipanti ricopre il doppio ruolo di studente-lavoratore (10,9%). Nel nostro campione il 34,4% è single, il 5,3% è sposato, mentre tra il restante 60,1% di giovani adulti coinvolti in una relazione sentimentale, sono presenti 105 giovani conviventi (19,7% sul totale).

 

Caccamo, vi racconto i miei sogni

MILANO Caccamo, vi racconto i miei sogni Il cantante siciliano è intervenuto in largo Gemelli alla premiazione del contest video “I wish. Il cantante siciliano è intervenuto alla cerimonia che ha proclamato i tre vincitori del contest promosso dal Centro pastorale dell’Ateneo . In un perfetto connubio tra arte e spiritualità, i concorrenti, sono stati in grado di dare vita a video amatoriali, ognuno della durata di tre minuti, in grado di raccontare le loro speranze, i loro sogni e la loro visione del futuro e della vita. Il mio più grande desiderio è sempre stato quello di fare della musica la mia vita, ma non è stato affatto semplice» ha raccontato il vincitore tra le nuove proposte di Sanremo nel 2015 e terzo sul podio tra i big nell’edizione successiva della stessa kermesse. Anzi, l’insuccesso l’ha spinto ad aggiungere un nuovo tassello alla sua carriera, portandolo a scrivere i propri testi e ad alternare la vita da studente al Politecnico di Milano e con l’attività di cantautore durante il week-end. Ed è in questa occasione che ho incontrato Caterina Caselli, con la quale ho davvero realizzato il mio sogno, facendo della musica vita». Una dimensione importante anche oggi nella sua esistenza che il cantante siciliano ha tradotto in un invito agli studenti: che Dio doni loro la capacità di tenere tra le mani il manubrio della loro vita, senza perderne mai il contatto.

 

Ora la sfida è nel Consiglio europeo

Elezioni europee Ora la sfida è nel Consiglio europeo A fronte di un Parlamento dove il “centro-sinistra” allargato regge bene, si rafforza la presa della destra sovranista sull’organo che presiede a tutte le competenze intergovernative, tra cui quelle cruciali su immigrazione, sicurezza e fisco. I numeri ci dicono che una maggioranza tra popolari, destre e sovranisti non c’è. Non c’è neppure la maggioranza tra popolari e socialdemocratici, ma questa alleanza può estendersi ai liberali e democratici di ALDE e, forse, ai Verdi, che hanno visto un buon successo in Francia e soprattutto Germania. Resta il fatto che la Commissione e il suo Presidente verranno nominati dai governi dei Paesi membri e, tra questi, si sono rafforzati solo quelli guidati dalle forze sovraniste e di destra, con l’eccezione di Spagna e Portogallo. A fronte di un Parlamento dove il “centro-sinistra” allargato regge bene si potrebbe avere un governo (leggi Commissione) conflittuale e diviso al suo interno. Si rafforza, inoltre la presa della destra sovranista sul Consiglio europeo, cioè l’organo che presiede a tutte le competenze intergovernative, tra cui quelle cruciali delle politiche per l’immigrazione, per la sicurezza e delle politiche (e regole) fiscali. docente di Economia politica nella facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative #elezionieuropee #europa #giovani Facebook Twitter Send by mail Print.

 

Università e lavoro, cambio d’epoca

MEETING DI RIMINI 2018 Università e lavoro, cambio d’epoca Gli Atenei, per affrontare questa fase di cambiamento strutturale, devono tornare a educare, insegnando ai giovani a scoprire il nesso tra particolare e universale. Nell'ambito del Meeting di Rimini parla il direttore Area ricerca e sviluppo Mario Gatti 20 agosto 2018 di Mario Gatti * Per motivi professionali ho spesso modo di interfacciarmi sia con giovani in cerca di lavoro sia con aziende ed enti che hanno bisogno di selezionare risorse umane. E la prima osservazione che mi sento di fare è che il lavoro in sé è cambiato . Quello tradizionalmente inteso risponde sempre meno alle richieste del mercato; le società di consulenza hanno cambiato la modalità di reclutamento delle risorse e l’irrompere del digitale su vasta scala ha trasformato i processi lavorativi (e anche formativi). Che idea hanno del lavoro? Desiderano ancora lavorare nelle cosiddette aziende tradizionali? Qual è, invece, la concezione dei manager e degli imprenditori? Le aziende sono “ open ” per i giovani? Quali i requisiti e le competenze imprescindibili oggigiorno? Ha ancora senso parlare di competenze tecniche o verticali? Se le parole chiave del mercato del lavoro tradizionale erano “conoscenza”, “specializzazione”, “verità oggettiva” e “pianificazione a lungo termine”, il nuovo paradigma del lavoro innovativo è caratterizzato da “comprensione”, “complessità”, “valori propri del soggetto” e “flessibilità”. Questo farà sì che i nostri laureati siano veramente smart e dotati di un solido bagaglio culturale e valoriale che permetta loro di entrare nel mondo del lavoro non solo ricchi di competenze verticali ma con la capacità di osservare e inserirsi in questo cambio d’epoca.

 

Il cinema e la generazione Z

Lo studio Il cinema e la generazione Z Sarà presentato venerdì 13 dicembre a Roma il Rapporto Cinema 2019 curato dalla Fondazione Ente dello Spettacolo, dall’Osservatorio giovani del Toniolo e dall’Università Cattolica 11 dicembre 2019 Una disamina approfondita sui trend di consumo della Generazione Z , la prima vera generazione nativo-digitale. Il Rapporto Cinema 2019 realizzato dalla Fondazione Ente dello Spettacolo in collaborazione con l’ Osservatorio Giovani dell’Istituto Toniolo e la Sezione Cinema del Dipartimento di Scienze della Comunicazione e dello Spettacolo dell’Università Cattolica verrà presentato venerdì 13 dicembre a Roma. Arrivato alla sua decima edizione, il Rapporto è stato curato nella prima parte da Mariagrazia Fanchi , Fabio Introini , Alessandro Rosina e Francesco Toniolo . La seconda parte del volume raccoglie gli interventi di giornalisti, critici cinematografici, professionisti ed esperti di comunicazione presentati in occasione del seminario Il futuro della comunicazione del cinema in Italia: problemi e prospettive, organizzato dalla Fondazione Ente dello Spettacolo. Un dibattito vivace e ricco di spunti sui cambiamenti di scenario che stanno avvenendo nel panorama della comunicazione e dei prodotti audiovisivi, determinati dalle nuove dinamiche di produzione, distribuzione e fruizione cinematografica. cinema #giovani #rapporto #spettacolo Facebook Twitter Send by mail Print.

 

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