È importante agire, oltre che dialogare. L’invito di Papa Francesco a individuare nuovi modelli di sviluppo integrale è stato accolto dall’Università Cattolica del Sacro Cuore che in un dialogo online fra ricerca, formazione e conversione, giovedì 1 ottobre, ha cercato di delinearne la rotta per navigare verso un’ecologia integrale. 
 


Per il rettore Franco Anelli la Laudato si’, dopo cinque anni, continua a essere non solo uno strumento di guida pastorale ma anche un documento programmatico che assegna all’umanità intera un compito di riorganizzazione delle relazioni sociali, una rilettura dell’uomo in relazione con l’ambiente. «L’Enciclica ha dato un fondamento teologico, antropologico, filosofico e metafisico all’uomo per custodire il proprio ambiente che non deve essere percepito come un meccanismo privo di anima ma come un dono che ha una valenza superiore, che ha un significato trascendente, così come lo è la relazione fra le persone. Bisogna intervenire sull’uomo, che è la causa del malfunzionamento del mondo. La custodia del creato non è la protezione degli animali in estinzione o delle coste inondate ma la custodia dell’altro, del proprio fratello. È una questione antropologica, umana, tra l’uomo e il creato».

Papa Francesco incalza a fare presto poiché la terra da tempo sta mandando messaggi di allarme, come ricorda padre Joshtom Kureethadam, coordinatore dell’area Ecologia e Creato - Dicastero per il Servizio allo Sviluppo Umano Integrale della Santa sede. «Dobbiamo ascoltare il grido della terra e dei poveri reso ancora più forte dalla pandemia. L’umanità ha bisogno di cambiare, da qui la grande sfida culturale, spirituale e educativa che implicherà lunghi processi di rigenerazione. È necessario adottare uno stile di vita semplice: sobrietà nel consumo di risorse e di energia, evitare le plastiche monouso, adottare diete a base vegetale e ridurre il consumo di carne, fare maggiore utilizzo di trasporti pubblici ed evitare mezzi inquinanti». 

Sul piano della ricerca scientifica Roberto Zoboli, delegato rettorale per il coordinamento e la promozione della ricerca scientifica e della sostenibilità, fa notare che ogni attività di ricerca dell’Università Cattolica «è considerata all’interno di una visione integrale della persona umana e del creato, e pertanto la ricerca scientifica si effettua sempre nell’osservanza delle conseguenti implicazioni etiche e morali, con riferimento sia agli obiettivi perseguiti, sia ai metodi impiegati». Un orientamento concretizzato nella produzione scientifica dell’Ateneo, che dal 2018 al 2020 ha promosso 128 progetti, di cui 50 interni, 66 finanziati da bandi ed enti esterni, 12 da fondi europei, 1386 pubblicazioni di docenti e ricercatori sui temi della sostenibilità, ambiente e sviluppo umano. E, per il futuro, l’Università Cattolica sta contribuendo alla formazione del programma nazionale per la ricerca ed è impegnata a lavorare a numerosi progetti europei (Horizon 2020, call European green deal). 

Siamo di fronte a un cambiamento d’epoca, a una transizione di sostenibilità; la Laudato si’; chiama a investimenti di ricerca e a un pensiero nuovo, a dare una risposta nella logica della ricerca di “missione”. 

Il Covid ha stimolato a ripensare a come le università concepiscono la ricerca e l’insegnamento. Ne è convinto Pier Sandro Cocconcelli, delegato rettorale per il coordinamento dei progetti di internazionalizzazione e segretario di Strategic alliance of Catholic research universities (Sacru), un network di università cattoliche, di cui fa parte anche il nostro Ateneo, che si caratterizza per l’intensa attività di ricerca, una formazione universitaria d’eccellenza e un rilevante interesse per le collaborazioni internazionali. «Insieme si sta cercando di trasformare in azioni i principi della Laudato si’, che offre una visione globale, suggerendo una tabella di marcia attraverso la crisi verso il futuro offrendoci l’opportunità di “testare” la nostra identità cattolica attraverso un impegno chiaro per una conversione ecologica». 

Sul piano della formazione, Pierluigi Malavasi, direttore di Asa, ricorda che il Santo Padre nel documento “In cammino per la cura della casa comune” invita le università “a rinnovare il dialogo sul modo in cui stiamo costruendo il futuro del pianeta”. Per questo è fondamentale un’educazione all’ecologia integrale, che orienti a una politica e a un’economia di sviluppo autenticamente sostenibili per la qualità della vita, a favore di tutti i popoli della Terra e soprattutto dei più poveri. Tensione verso l’interdisciplinarietà per integrare le dimensioni ecologica, sociale, ambientale, politica, economica, educativa nei diversi percorsi formativi e nella cornice curriculare delle varie discipline.

Una testimonianza concreta di ecologia integrale è stata portata da Paolo Nusiner, direttore generale dell’Ateneo, che passa in rassegna le numerose iniziative attivate nelle diverse sedi, che vanno dalla riduzione di Co2 al potenziamento della raccolta differenziata, così come la promozione dell’uso di mezzi pubblici ed ecologici tramite specifiche convenzioni a favore di studenti e personale amministrativo. Anche Educatt in questi anni ha attuato azioni concrete sul piano della sostenibilità ed educative nelle mense e nei collegi, come ha ricordato Angelo Giornelli, direttore di Educatt. 

Per fare esperienza accademica di sostenibilità secondo una prospettiva partecipativa - spiega Simona Sandrini, ricercatrice di Asa da tre anni l’Università Cattolica del Sacro Cuore aderisce alla manifestazione “Villaggio per la Terra” in occasione dell’Earth Day. Un evento comunitario che ospita, per più giorni consecutivi, esperienze su buone pratiche di sostenibilità, tra seminari e laboratori, mostre e libri, in rete con scuole e imprese, associazioni e famiglie.

Secondo monsignor Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica, il dialogo tra diverse voci è un laboratorio che raccoglie un’infinità di spunti e di memoria di quanto l’Ateneo sta facendo sul piano della sostenibilità. Una piattaforma per progettare il futuro, in questo momento dove l’Ateneo celebra il centenario.
 
Per monsignor Giuliodori, «dobbiamo diventare più operativi perché ci sono due appuntamenti importanti che ci aspettano: quello del 15 ottobre dove ci sarà il lancio del Patto educativo globale ovvero quello di educare alla sostenibilità poiché senza l’educazione, senza una conversione tutto questo non si può realizzare. e l’appuntamento di Assisi sull’Economia di Francesco di novembre. Su questo aspetto nel nostro Ateneo c’è un grande fermento sia nella ricerca che nella formazione, con un approccio transdisciplinare per individuare i percorsi più appropriati verso un’innovazione tecnologica tesa al bene comune, con una visione etica e morale per il bene dell’umanità».