Più di 200 persone, tra le quali tanti studenti, personale medico e sanitario del Policlinico, numerosi amici senza fissa dimora e gli ospiti della Villetta della Misericordia, hanno partecipato lo scorso 18 marzo alla celebrazione eucaristica in memoria di Modesta Valenti e in onore di tutte le persone senza fissa dimora che vivono a Roma.

La Liturgia è stata presieduta da Don Andriy Vakhrushev, sacerdote ucraino della Comunità di Sant’Egidio, e concelebrata da Don Francesco Dell’Orco, assistente pastorale della sede di Roma, e da Don Fernando Escobar, giovane sacerdote de El Salvador, ordinato presbitero da poche settimane.

Nella sua omelia, Don Andriy ha sottolineato che «la memoria di Modesta è come l’alleanza di amore che il Signore ha stabilito con noi attraverso i nostri amici più poveri». Citando il Vangelo del giorno, il celebrante ha evidenziato che la richiesta di alcuni Greci saliti al culto durante la festa: ‘Vogliamo vedere Gesù’ «è un desiderio di chi cerca un maestro, un padre che ha misericordia dei peccatori, che non è venuto a giudicare ma a salvare il mondo. ‘Vogliamo vedere Gesù’ è la richiesta del nostro mondo smarrito, confuso, segnato dalla violenza e dalla guerra, travolto dalle ragioni del conflitto che induriscono i cuori, che seminano inimicizia, che armano le mani e le menti di tanti». Dunque, «una nuova alleanza offerta da Gesù, un’alleanza scritta nei cuori, la cui unica legge è quella dell’amore universale».

Durante la liturgia sono stati ricordati i nomi di tutti coloro che hanno vissuto nelle strade di Roma e per ciascuno è stata accesa una candela, nella grande commozione di tutti i presenti. Al termine della liturgia, tutti hanno ricevuto un’immagine e un fiore in ricordo della giornata, raffigurante la Dormizione di Maria, segno della vita restituita a tanti piccoli che si sono addormentati nel Signore. Inoltre è stato consegnato a tutti un fiore, che con i suoi colori rappresenta la vita e con il suo profumo è simbolo di quella preghiera che si innalza al Signore perché nessuno sia più solo ma sia sempre abbracciato da quell’amicizia che rimarrà per sempre.

Dopo la liturgia, si è svolto un pranzo, gentilmente offerto da Educatt, nella Mensa.21 insieme a molte persone senza fissa dimora, ad alcuni anziani e disabili del quartiere e ai bambini, servito a tavola da circa 100 studenti che, tra una portata e l’altra, hanno stretto amicizia con gli ospiti e allietato la festa con musica dal vivo, rafforzando l’alleanza tra i giovani e i poveri, segno di forza e di ricchezza per tutta la comunità.