di Carolina Martucci *

Entusiasmo e agitazione ma anche curiosità e voglia di scoprire un nuovo Paese e i suoi abitanti. Queste le sensazioni che mi attraversavano prima di partire per l’Albania.

Al mio arrivo ho trovato accoglienza e disponibilità sia da parte dello staff italiano che di quello locale. Dopo i primi giorni di assestamento, sia da un punto di vista lavorativo che relazionale, ho iniziato a sentirmi più a mio agio in una realtà estremamente piccola come quella di Koplik, molto peculiare per quanto riguarda la mentalità.

Della mia permanenza in Albania l’aspetto sicuramente più interessante, al di là delle attività effettivamente svolte, è stato lavorare a stretto contatto con persone del luogo e della mia stessa età. Passare tanto tempo con lo staff del Nord, collaborare, pranzare insieme e condividere giornate di svago è stato importante per entrare in contatto e in confidenza con i ragazzi, e soprattutto conoscere la vera anima del Paese e in particolare di quella zona d’Albania. 

Vivere per un breve periodo una vita similare alla loro e in mezzo a loro mi ha davvero fatto molto riflettere e rimettere in discussione molte cose che davo per scontato nella mia vita, partendo dall’acqua corrente in casa fino ad arrivare alla possibilità di esprimere il proprio potenziale e le proprie capacità in un ambiente che lo consenta. La serietà e soprattutto la consapevolezza di alcuni di questi ragazzi mi fa credere che il cambiamento che già è in atto, procederà sempre più veloce. 

Da un punto di vista lavorativo è stato formativo entrare in contatto con una differente impostazione e organizzazione del lavoro e, seppure a tratti la comunicazione con lo staff fosse un po’ ostacolata da problemi linguistici, i ragazzi sono stati tutti molto disponibili sia a fornirci i materiali che le informazioni di cui io e Carlos, il mio compagno di viaggio, necessitavamo. 

A rendere la mia attività presso il Vis ancora più “esplorativa” hanno contribuito le numerose attività organizzate dalla Ong quali il trekking, la giornata con i ragazzi del Kosovo e gli incontri presso il loro ufficio a Tirana.

Anche i numerosi viaggi organizzati privatamente mi hanno permesso di scoprire nuovi lati del Paese e comprendere e sperimentare la varietà non solo paesaggistica e culinaria ma anche di mentalità intercorrente tra Nord e Sud. L’Albania è stata una scoperta continua e per quanto complesso e a tratti contraddittorio è un Paese davvero affascinante e dalle mille sfaccettature inaspettate, in questo caso davvero se non vedi non credi. 

La mia speranza è quella di tornare tra qualche anno e vedere unPaese che sia in grado di sfruttare al meglio tutto il suo potenziale e che sia effettivamente integrato e in linea con i principi dell’Unione. 

* 23 anni, di Milano, secondo anno del corso di laurea magistrale in “Management per l’impresa”, facoltà di Economia, sede di Milano