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Italia-Cina, 50 anni di relazioni nel segno della cooperazione
ISTITUTO CONFUCIO Italia-Cina, 50 anni di relazioni nel segno della cooperazione Un webinar promosso dall’ Istituto Confucio di Ateneo ha ricordato i cinquant'anni dell’accordo di Parigi che ristabilì i rapporti tra i due Paesi. Una riflessione di solidarietà condivisa anche dall’ambasciatore della Repubblica popolare cinese in Italia Li Junhua: «Apertura, inclusione, apprendimento reciproco e scambio di esperienze possono divenire la fonte duratura di un progresso condiviso e uno sviluppo dell’amicizia per i popoli di tutti i Paesi». Da un lato quello della relazione culturale, che secondo la professoressa Laura De Giorgi dell’università Ca’ Foscari di Venezia «ha sempre rappresentato per la Cina il fondamento della relazione con il mondo esterno. Di enorme rilevanza anche l’interscambio commerciale tra il 1970 e oggi, analizzato dalla professoressa Lala Hu , docente di Marketing dell’Università Cattolica, sia in termini di variazione import/export che della capacità imprenditoriale italiana e cinese nei due Paesi. E secondo Alessia Amighini dell’ISPI, se «l’Europa corre il rischio di essere terreno di scontro tra Cina e Stati Uniti, l’Italia ha con la Cina una relazione diversa dagli altri Paesi europei, sia per i legami storici che poiché meno dipendente e interessata alle relazioni solo commerciali». Una visione condivisa anche da Guido Samarani , docente all’università Ca’ Foscari di Venezia, che ha affermato che «l’Italia può rappresentare oggi un ponte nel rapporto tra Cina ed Europa e Asia ed Europa». E Gabriele Menegatti , ambasciatore italiano in Cina dal 2003 al 2006, ritiene che tre siano state le fasi dello sviluppo: «dall’età dell’oro, in cui l’Italia, per una Cina che aveva bisogno di tutto, era uno dei Paesi leader», a fasi successive tra luci e ombre politiche.
Covid-19, la Cina è vicina alla Cattolica
La Buona notizia - Presenza Covid-19, la Cina è vicina alla Cattolica Il papà di una studentessa cinese ha donato 10mila mascherine, le associazioni studentesche cinesi si sono mobilitate per raccolte fondi e l’Istituto Confucio ha ricevuto molti messaggi di solidarietà. Nel pieno dell’emergenza sanitaria sono numerose le iniziative e manifestazioni di vicinanza espresse dalla Cina nei confronti dell’Ateneo, da sempre fortemente impegnato nel promuovere la conoscenza della lingua e cultura cinese in Italia, anche attraverso l’attività dell’ Istituto Confucio . Diecimila mascherine sono state donate alla Cattolica dal papà di una studentessa cinese iscritta all’Università Cattolica. Ondata di solidarietà anche altri studenti cinesi dell’Università Cattolica che di fronte all’emergenza sanitaria hanno partecipato a una serie di iniziative con l’obiettivo di supportare le vittime dirette e indirette del Nuovo Coronavirus (Covid-19). In seguito, la Cattolica Chinese Students Association, insieme ad altre associazioni, ha fatto arrivare a Milano 1.500 mascherine Ffp2 di cui 978 sono state distribuite gratuitamente ai cittadini milanesi e il 7 marzo altre mascherine sono state donate alla Protezione civile che le ha consegnate all’ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda di Milano. Sono stati poi molti i messaggi di vicinanza giunti all’Ateneo tramite l’Istituto Confucio da parte di rettori, docenti e alumni cinesi che hanno voluto così esprimere solidarietà e ribadire il loro legame con la Cattolica. Intanto alla Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS di Roma migliaia di dispositivi di protezione individuale (DPI) sono arrivati direttamente dalla Cina grazie all’intuizione di una laureanda in Medicina e chirurgia del campus di Roma, Francesca Albanesi.
Istituto Confucio, Cattolica in Cina
È stata ribadita l’importanza strategica che la Cina attribuisce agli Istituti Confucio, come veicolo di diffusione della lingua e cultura cinese nel mondo ma anche come parte di un vasto disegno di cooperazione culturale a livello globale. Gli Istituti Confucio - si auspica a Pechino - possono essere un efficace canale di cooperazione culturale, un veicolo di innovazione per lo sviluppo di pacifiche relazioni culturali tra diversi popoli. Dalla Cina viene oggi una proposta di cooperazione molto importante, la One Belt One Road Initiative , il tentativo cinese di rispondere - coinvolgendo il numero più ampio possibile di collaborazioni internazionali - alle spinte attuali dei processi di globalizzazione. La conferenza è una preziosa occasione di incontro e scambio sulle attività degli Istituti Confucio nel mondo e di confronto sulle strategie per il futuro. Al centro della discussione di questi giorni molti progetti di ricerca, forme di mobilità di studenti e docenti, doppi titoli, proposte di scambi e progetti culturali. L’Istituto Confucio della Cattolica, coinvolto e attivo in molti progetti, ha maturato una solida capacità di mediazione e promozione culturale con diversi interlocutori cinesi. Da tempo partner privilegiato dell’Istituto Confucio della Cattolica è la Beijing Language and culture university (BLCU) di Pechino che ha creato un nuovo network internazionale tra 20 università la “BLCU Confucius Institute partnership alliance”, a cui anche l’Ateneo di largo Gemelli ha aderito.
Cinesi a Milano in graphic novel
MILANO Cinesi a Milano in graphic novel Protagonista del fumetto è il nonno di uno degli autori del libro, Matteo Demonte , che attraverso i suoi disegni e i testi di Ciaj Rocchi , racconta la storia di Wu Li Shan. Anteprima della versione cinese martedì 5 marzo in Cripta Aula Magna. febbraio 2019 Erano gli anni ’20 quando i primi cinesi approdarono in via Paolo Sarpi dando vita a quella che poi sarebbe diventata la “Chinatown milanese”. Protagonista è il nonno di uno degli autori del libro, Matteo Demonte , che attraverso disegni e testi suoi e di Ciaj Rocchi , racconta la vita di Wu Li Shan. Papà della mamma di Matteo, dallo Zhejiang, regione costiera del sudest della Cina, arriva nella città meneghina, si stabilisce tra via Canonica e via Paolo Sarpi e sposa un’italiana. L’anteprima dell’edizione cinese della fortunata graphic novel sarà presentata martedì 5 marzo , alle 18 , nella Cripta Aula Magna dell’Università Cattolica (largo Gemelli, 1- Milano). All’iniziativa, promossa dall’ Istituto Confucio e dall’Alumni dell’Università Cattolica, in collaborazione con AssoCina, interverranno: Antonella Sciarrone Alibrandi , prorettore e presidente Alumni Cattolica – Associazione Ludovico Necchi, Elisa Giunipero , direttore dell’Istituto Confucio, Lala Hu , ricercatrice di Economia e gestione delle imprese in Cattolica, Marco Del Corona , giornalista del Corriere della Sera .
La Cattolica festeggia l’Anno del Gallo
MILANO La Cattolica festeggia l’Anno del Gallo L’Istituto Confucio saluta il Capodanno Cinese con una serie di iniziative aperte alla città di Milano. Tra le varie attività promosse uno spettacolo di canti e danze tradizionali in programma il 31 gennaio alle ore 21 al Teatro di Milano, in via Fezzan 11. La tradizionale ricorrenza, che quest’anno cade il 28 gennaio, è ormai diventata un appuntamento da non perdere per persone di ogni età e nazionalità, anche nel capoluogo lombardo. Nell’ambito dei festeggiamenti, l’Istituto Confucio dell’Università Cattolica invita tutti a dare il benvenuto all’Anno del Gallo e lo fa promuovendo una serie di iniziative, spettacoli e attività aperti alla città. Le musiche dello spettacolo attingono alla tradizione musicale occidentale, alla musica di corte della dinastia Yuan, al repertorio etnico mongolo e alla musica popolare della Cina meridionale. Per finire il 2 febbraio , nel cuore del quartiere cinese della città, si terrà un laboratorio alla scoperta della scrittura cinese rivolto ai bambini italiani e cinesi che frequentano la Scuola primaria di Via Giusti. annodelgallo #capodannocinese #istitutoconfucio Facebook Twitter Send by mail Print LE ORIGINI DEL CAPODANNO CINESE La festività del Capodanno Cinese ha le sue origini nell’antica mitologia cinese.
Confucio, 10 anni in un video di due minuti
MILANO Confucio, 10 anni in un video di due minuti A margine del convegno internazionale “ 1919-2019. Speranze di pace tra Oriente e Occidente ”, è stato siglato il nuovo accordo con Hanban , l’Ufficio per la diffusione del cinese all’estero. Le immagini realizzate dalla Scuola di Giornalismo dell'Ateneo 16 maggio 2019 L ’Istituto Confucio dell’Università Cattolica ha rinnovato la convenzione con Hanban, l’Ufficio per la diffusione del cinese all’estero, collegato con il Ministero dell’Istruzione di Pechino. La firma è stata siglata il 14 maggio a margine del convegno internazionale dal titolo " 1919-2019. Speranze di pace tra Oriente e Occidente ", con la partecipazione del Segretario di Stato Vaticano cardinal Pietro Parolin , che ha incontrato per la prima volta in un evento pubblico due vescovi cinesi. Nel video, curato da Davide Arcuri e Paolo Frosina , i momenti salienti di un evento storico. cina #cinese #istitutoconfucio #vaticano Facebook Twitter Send by mail Print.
Lanterne in volo al Confucio
MILANO Lanterne in volo al Confucio Il libro del giornalista Alec Ash sarà presentato venerdì 2 febbraio nella sede dell’Istituto di via Carducci, che, anche quest’anno, in occasione del Capodanno cinese, organizza uno spettacolo di arti marziali, musica e danze. Anche quest’anno l’ Istituto Confucio dell’Università Cattolica del Sacro Cuore celebra l’arrivo del 2018 in Cina. E lo fa organizzando martedì 30 gennaio al Teatro di Milano (ore 20.30 in via Fezzan, 11) uno spettacolo di arti marziali, musiche e danze, realizzato in collaborazione con il Centro Culturale Cinese e l’ Associazione diamoci la mano . Un’occasione per conoscere da vicino la cultura e le tradizioni di una delle più importanti festività del Paese, che secondo il calendario cinese inizia il 16 febbraio. Restando in tema, venerdì 2 febbraio , alle 18, nella sede dell’Istituto Confucio (via Carducci 28/30, Milano) sarà presentato il libro “Lanterne in volo” . Dialogherà con l’autore Alec Ash la professoressa Elisa Giunipero , docente di Storia della Cina contemporanea e direttrice del Confucio della Cattolica. È uno degli autori del libro Chinese Characters e fondatore di Anthill, un sito letterario di racconti dalla Cina.
Paolo, campione di cinese
Paolo De Giovann i, 26 anni, di Ardenno (So), si è appena laureato alla magistrale in Lettere, con una tesi sulla Storia della Cina, ma ha già in tasca un passaporto per il gigante asiatico. Paolo è stato folgorato dal corso di Storia della Cina tanto da iscriversi a un corso per principianti dell’ Istituto Confucio dell’Università Cattolica : 40 ore in un semestre e lezioni due volte alla settimana. In questo modo ha perfezionato la conoscenza della lingua fino a frequentare un periodo di studio alla Beijing Language and Culture University . Paolo ha suonato il Guqin, uno strumento della tradizione, e recitato una poesia di Li Bai, famoso poeta di epoca Tang. Adesso si sta preparando per partecipare alle Olimpiadi , la gara mondiale di lingua cinese che si svolgerà in Cina nel prossimo mese di luglio. Ogni anno molti giovani d'Italia e San Marino che studiano il cinese si sfidano con discorsi in cinese e varie performance per dimostrare la propria padronanza della lingua e di alcune discipline tipiche della tradizione cinese» afferma Elisa Giunipero , direttrice dell’Istituto Confucio dell’Università Cattolica. Dalla prima edizione del 2002, alla competizione hanno partecipato oltre mille sedi universitarie di 80 differenti Paesi, divenendo un importante appuntamento internazionale di confronto e di scambio e una occasione per approfondire la conoscenza della lingua e della cultura cinese.
La Cina di Xi Jinping
MILANO La Cina di Xi Jinping Quarant’anni dopo Mao, come sono cambiate le politiche interne e internazionali del governo cinese? Accademici e sinologi rispondono anche sulle nuove relazioni tra Vaticano e Repubblica Popolare Cinese sotto Papa Francesco. Un incontro a Milano il 6 giugno 01 giugno 2017 Una riflessione a più voci sulle attuali politiche interne e internazionali del governo cinese. Ma anche un approfondimento degli sviluppi più recenti delle relazioni tra Vaticano e Repubblica Popolare Cinese, a partire dal 2013, data d’inizio del pontificato di papa Francesco. Saranno questi i temi al centro della tavola rotonda che trae spunto dalla presentazione del volume La Cina quarant’anni dopo Mao. Scelte, sviluppi e orientamenti della politica di Xi Jinping (Carocci editore, 2017), a cura della sinologa della Sapienza Marina Miranda . L’iniziativa, promossa dal Dipartimento di Storia, archeologia e atoria dell’arte , si terrà martedì 6 giugno alle 16.30 nell’ aula G.053 dell’Università Cattolica del Sacro (largo Gemelli 1 – Milano). Dialogheranno con l’autrice, Agostino Giovagnoli , professore di Storia contemporanea in Cattolica, Elisa Giunipero , direttore dell’ Istituto Confucio dell’Ateneo del Sacro Cuore, Bettina Mottura , dell’Università degli Studi di Milano. Durante l'incontro saranno spiegati e discussi gli slogan più in voga del momento nel linguaggio politico cinese come “la nuova via della seta“, “la rinascita del popolo cinese”, “il sogno cinese”, “la sinizzazione delle religioni”.
Scuola, il cinese s’insegna con la storia
BRESCIA Scuola, il cinese s’insegna con la storia Nella sede bresciana dell’Ateneo un corso di formazione per i prof delle scuole superiori promosso dall’Istituto Confucio dell’Università Cattolica. Con questo obiettivo l’ Istituto Confucio dell’Università Cattolica chiama a raccolta i prof di storia e di lingua e cultura cinese delle scuole superiori. Dal 5 al 6 settembre, nel campus di Brescia dell’Ateneo, organizza il corso di formazione intitolato “Insegnare storia nel mondo globale: obiettivo Cina” , con particolare attenzione alla didattica delle vicende storiche di quella che è ormai diventata una delle principali potenze economiche a livello mondiale. Tra queste se ne contano circa 15 a Brescia e in provincia, dove in particolare il Liceo Lunardi in città e l’IIS Don Milani di Montichiari sono “Aule Confucio” e collaborano stabilmente con l'Istituto Confucio dell’Università Cattolica. Il corso, promosso dall’Istituto Confucio dell’Università Cattolica, intende fornire sia riflessioni metodologiche sulla didattica della storia sia su contenuti specialistici relativi alla storia della Cina dell’Ottocento e del Novecento. Vengono inoltre proposte nuove letture di fatti della storia mondiale che superino l’eurocentrismo ed evitino nello stesso tempo di isolare la Cina come un “mondo a parte”. Materiali didattici per lo studio della Cina nel contesto globale (Guerini e Associati, 2017) a cura di Elisa Giunipero , docente di Storia della Cina contemporanea e direttore dell’Istituto Confucio dell’Università Cattolica.
Il Confucio e la voglia di Cinese
Milano Il Confucio e la voglia di Cinese Per soddisfare il crescente interesse per la lingua asiatica, l’Istituto dell’Ateneo ha organizzato un corso di formazione sulla storia della Cina per insegnanti delle scuole superiori in cui è lingua curricolare. settembre 2016 L’apprendimento di una lingua non può essere disgiunto dalla conoscenza della storia del Paese in cui è parlata. Infatti, la sua recente introduzione tra le materie curricolari di molti istituti superiori, insieme alla maggiore mobilità internazionale degli studenti e alle trasformazioni generali che la globalizzazione ha portato nella società italiana, richiedono che si presti un’attenzione maggiore alla storia della Cina. D’altra parte, la scarsa attenzione alla gigante asiatico nella maggior parte degli strumenti didattici disponibili e la permanenza di un approccio prevalentemente eurocentrico nello studio della storia rendono spesso difficile per gli insegnanti fornire ai propri studenti nuovi contenuti e rinnovate prospettive. Le lezioni e gli incontri del corso sono state tenute da docenti universitari di Storia contemporanea, Storia della Cina e dell’Asia Orientale, provenienti da prestigiosi atenei italiani. Oltre agli incontri in presenza erano previste attività di studio, rielaborazione personale e la produzione di materiali didattici a distanza e un incontro finale di discussione di materiali prodotti che si svolgerà il 7 novembre 2016 in Università Cattolica e concluderà questo percorso di formazione dei docenti. cinese #istitutoconfucio #openday Facebook Twitter Send by mail Print OPEN DAY L'Istituto Confucio dell'Università Cattolica apre le porte martedì 4 ottobre dalle 10 alle 17 a chi vuole conoscere di più le sue attività.
Una guida in cinese su Milano romana
MILANO Una guida in cinese su Milano romana La mappa dei percorsi antichi, realizzata dall'Istituto Confucio dell’Università Cattolica, è pensata per gli studenti dell’Estremo oriente, che ogni anno scelgono l’Ateneo per il proprio percorso di studi. Si tratta della prima guida dedicata a questo tipo di itinerari, realizzata in lingua cinese e rivolta agli studenti provenienti dall’Estremo oriente, che sempre più numerosi scelgono il capoluogo lombardo per il loro percorso di studi. Sono infatti 39 i cinesi che negli ultimi mesi hanno frequentato l'Ateneo di largo Gemelli per il semestre, l’anno all’estero o un double degree che si aggiungono ai 569 gli iscritti ai corsi di cinese dell’Istituto Confucio dell’Università Cattolica. Si parte con il percorso “dentro l’Università”, che prende il via dai chiostri del campus universitario di largo Gemelli, i cui spazi sono ancora oggi disposti attorno ai due chiostri che furono dell’antico monastero di Sant’Ambrogio. ”Nelle immediate vicinanze dell’Università” (meno di 5 minuti a piedi) è il secondo percorso suggerito, e comprende la visita ai seguenti edifici: il Monumento alla Vittoria Sacrario dei Caduti di Giovanni Muzio, la chiesetta di San Sigismondo, la Basilica di Sant’Ambrogio. Il terzo percorso è quello “verso Corso Magenta” (500 metri, circa 5 minuti a piedi) e dà l’opportunità di conoscere da vicino Palazzo Litta, la chiesa San Maurizio al Monastero Maggiore, il Museo Archeologico e i resti del Palazzo Imperiale di Via Brisa. Infine, il quarto e ultimo percorso “verso San Vittore” (800 metri, circa 8 minuti a piedi) include tappe alla Pusterla di Sant’Ambrogio, alla chiesa di San Vittore al Corpo e al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci”.