Una prolusione all’insegna dei giovani. Saranno loro i protagonisti della lectio magistralis che monsignor Erio Castellucci, arcivescovo Abate di Modena-Nonantola, pronuncerà in occasione dell’apertura dei Corsi di Teologia in programma mercoledì 27 febbraio, alle 13, nell’Aula Magna dell’Università Cattolica.

Dopo i saluti del rettore Franco Anelli e dell'assistente ecclesiastico generale monsignor Claudio Giuliodori, l’intervento di monsignor Castellucci, dal titolo: I giovani e la bellezza dell’incontro con Dio tra inquietudine e nostalgia, avrà come sfondo il recente Sinodo dei vescovi e il documento finale che pone al centro le nuove generazioni, le loro richieste e le loro aspettative per il futuro. Ecco perché, si legge nel testo stilato dai vescovi a chiusura dei lavori, «una riflessione particolare meritano le istituzioni educative cattoliche, che esprimono la sollecitudine della Chiesa per la formazione integrale dei giovani. Si tratta di spazi preziosi per l’incontro del Vangelo con la cultura di un popolo e per lo sviluppo della ricerca. Esse sono chiamate a proporre un modello di formazione che sia capace di far dialogare la fede con le domande del mondo contemporaneo, con le diverse prospettive antropologiche, con le sfide della scienza e della tecnica, con i cambiamenti del costume sociale e con l’impegno per la giustizia».

Nato a Roncadello di Forlì l’8 luglio 1960, monsignor Erio Castellucci, che ha studiato a Bologna al pontificio seminario regionale “Benedetto XIV” e a Roma alla Pontificia università gregoriana, ricopre anche il ruolo di presidente della Commissione episcopale per la dottrina della fede, l’annuncio e la catechesi. Autore di numerosi saggi di argomento teologico e pastorale, è stato nominato da papa Francesco arcivescovo di Modena-Nonantola il 3 giugno 2015 e ordinato vescovo da monsignor Lino Pizzi il 12 settembre a Forlì.