È dal 1° novembre 2005 – data in cui l'Assemblea generale delle Nazioni Unite si riunì in plenaria – che ogni anno il 27 gennaio si commemorano le vittime dell’Olocausto; venne scelta questa data in particolare perché in quel giorno del 1945 le truppe dell'Armata Rossa, impegnate nella offensiva Vistola-Oder in direzione della Germania, liberarono il campo di concentramento di Auschwitz.

Come ogni anno l’Università Cattolica è in prima linea nella promozione di incontri informativi e di sensibilizzazione sulla tematica. I Collegi in Campus nel pieno dell’attuazione del progetto formativo dell’Università Cattolica, organizzano iniziative e percorsi rivolti alla comunità universitaria per mantenere vivo il ricordo e far sì che gli orrori del passato non siano anche gli errori del futuro. 

Da Milano a Piacenza sono state numerose le iniziative svoltesi e quelle che si svolgeranno nei prossimi giorni.

Ad aprire la strada ci ha pensato il Collegio Ludovicianum di Milano, che proprio lunedì 27 ha tenuto un incontro dal titolo L’inferno di Treblinka. Il titolo dell’iniziativa prende le mosse dall’omonimo reportage dai campi di sterminio, pubblicato nel 1944 dal giornalista Vasilij Semënovič Grossman sulla rivista «Znamja»; attraverso riflessioni, musiche e recitazione gli studenti del Collegio hanno ricordato una pagina tristissima della storia contemporanea affinché certe bestialità siano per sempre debellate dalla storia futura dell’umanità.

Da Milano ci spostiamo nella sede di Piacenza dove il Collegio Sant’Isidoro ha allestito nell'atrio un’esposizione dal titolo Questo è un uomo; un percorso multimediale il cui filo conduttore vuole essere un sentimento positivo e di speranza, in un sistema ideologico che ha perso di vista il senso di umanità. Tra fotografie e testimonianze video, la mostra si è posta l'obiettivo di sensibilizzare gli studenti su una tematica importante che non dovrebbe mai essere sottovalutata.

Il Collegio Marianum ha invece organizzato un cineforum con proiezione e dibattito dal titolo Una volta nella vita – I giovani e la memoria della Shoah sulla pellicola francese Una volta nella vita (Les héritiers). Il film, uscito nel 2014, racconta la vita nella banlieu parigina di una classe multietnica e di come il potere della cultura possa sconfiggere ogni pregiudizio. Il dibattito ha visto la presenza di un’ospite d’eccezione come Milena Santerini, docente di Pedagogia generale in Università Cattolica e recentemente nominata Coordinatrice nazionale per la lotta contro l’antisemitismo. L'iniziativa inoltre si è svolta in collaborazione con il Centro di Ricerca sulle Relazioni Interculturali dell'Università Cattolica del Sacro Cuore.

Anche il Collegio Paolo VI e il Collegio Augustinianum di Milano partecipano alle iniziative legate alle celebrazioni per la Giornata della Memoria con due diverse attività che si terranno nel mese di febbraio. 

Il Collegio femminile propone una due-giorni: si comincia il 3 febbraio con la proiezione del documentario Il giudice dei giusti, pellicola che racconta la storia di Moshe Bejski, il giudice della corte suprema di Israele che ha trovato nel mondo ventimila “giusti”, ossia persone comuni che, mettendo a repentaglio la propria vita, si sono adoperate per salvare la vita agli Ebrei durante la persecuzione nazista. A seguire, martedì 4 febbraio, si terrà un incontro di riflessione e dibattito con ospite il professor Santino Maletta, docente di Filosofia morale all’Università degli Studi di Bergamo.

Chiude idealmente il cerchio il Collegio Augustinianum che organizza per il 10 febbraio una visita al Memoriale della Shoah di Milano, iniziativa aperta a tutti i collegiali. L’area museale è dedicata al ricordo delle vittime dell'Olocausto in Italia e sorge nella zona che tra il 1943 e il 1945 fu il luogo in cui migliaia di ebrei e oppositori politici furono caricati su vagoni merci e agganciati ai convogli diretti ad Auschwitz- Birkenau, Mauthausen e altri campi di sterminio e di concentramento. 

Inoltre il Collegio di via Necchi installerà una targa commemorativa all’ingresso dei bunker situati al piano sotterraneo dello stesso, per ricordare quando quegli ambienti venivano usati per dare rifugio alle famiglie ebraiche di Milano perseguitate dai rastrellamenti. 

«Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario» Primo Levi, Se questo è un uomo