La filosofia è una cosa da grandi. Un assunto che è stato ribaltato dal progetto “Fare Filosofia con i bambini”, che ha coinvolto sei classi di quarta e quinta elementare dell’Istituto Leone XIII di Milano, per iniziativa del dipartimento di Filosofia dell’Ateneo.

Avviato dal professor Roberto Radice una decina d’anni fa, a gennaio di quest’anno ha ripreso vita grazie all’iniziativa di Paola Muller, che ha coordinato i lavori insieme a Ingrid Basso e a Pia De Simone. Con loro, anche dieci studenti del corso di laurea magistrale della facoltà di Filosofia.

Il progetto, che inizialmente prevedeva soltanto due classi, è stato accolto con tanto entusiasmo da essere poi esteso a sei. I primi ad apprezzarlo sono stati proprio i giovanissimi scolari (in alto e in fondo all'articolo alcuni dei disegni realizzati nei laboratori). «I bambini l’hanno vissuto con grande emozione: si sentivano grandi, perché alcuni di loro conoscevano la filosofia dalle parole dei fratelli maggiori che la studiano al liceo» racconta la professoressa Muller. «È emerso un grande desiderio di farsi ascoltare e di farsi rispettare nelle proprie idee».

Ma come si avvicinano i più piccoli alla filosofia? Niente lezioni frontali di storia del pensiero filosofico ma un laboratorio in cui a fare filosofia sono proprio i bambini. «La novità è stata questa: non abbiamo mai dato un contenuto ma, attraverso la discussione e il gioco, abbiamo lasciato che fossero proprio i ragazzi a concettualizzare, partendo dal vissuto quotidiano, dalla realtà che conoscevano, per farli riflettere su di loro, sulla valenza del pensiero e dei nomi».

Il ciclo di incontri si è concluso con una lezione su Sant’Agostino per le classi quinte, invitate nei chiostri di largo Gemelli. «Ho ricevuto più domande dagli alunni delle elementari di quante di solito non ne riceva dai miei studenti universitari» racconta divertita Paola Muller. «I bambini riuscivano a trovare in loro stessi quesiti cui cercavano di dare una risposta e intorno ai quali hanno costruito tra di loro una vera e propria comunità dialogante».

“Fare Filosofia con i bambini” è un progetto che ha il pregio di avvicinare i più piccoli al mondo delle discipline umanistiche in un’epoca in cui il sapere privilegiato è quello tecnico-scientifico. «Le humanities fanno parte dell’uomo: eliminarle vuol dire avere persone meno preparate», ricorda la professoressa. «I bambini riescono a fare filosofia con molta spontaneità perché non hanno preconcetti: sarebbe bello creare un progetto pilota per rendere curricolare l’esperienza della filosofia alle elementari. Nella didattica ordinaria, anche se ragionano su quanto hanno studiato, hanno già un contenuto da studiare. Mentre fare filosofia è porsi problemi che partono da noi stessi, dalla nostra esistenza e dalla nostra relazione con gli altri».

Il laboratorio ha coinvolto anche i genitori, che, al termine degli incontri, hanno voluto sapere come fosse possibile portare avanti il percorso di costruzione dello spirito critico intrapreso dai bimbi: «Noi abbiamo suggerito di farli parlare, senza riempirli di domande, ma costruendo un domandare che è anche un parlare. Meglio non rispondere alle loro domande in modo esaustivo, ma creare un vuoto e cavalcarlo, in modo da stimolare i bambini ad approfondire le cose, soffermarsi e riflettere su di esse».

Il successo di quest’anno sarà replicato anche in futuro: le classi quarte hanno già espresso l’intenzione di proseguire il laboratorio e anche le attuali terze vogliono intraprenderlo.

L’opportunità non riguarda soltanto i bambini delle elementari, ma anche i giovani della laurea magistrale in Filosofia: l’obiettivo sarebbe creare uno stage per loro, con le 150 ore curriculari, la formazione, la presenza in classe e tutto il lavoro di organizzazione. Sono stati proprio gli studenti a farne richiesta, dopo l’esperienza positiva di questo inverno.

Il sogno della professoressa Muller e del dipartimento sarebbe creare un progetto pilota che coinvolga gli ultimi tre anni delle scuole elementari: un’occasione in più per una formazione mentale del bambino completa con una didattica del tutto nuova.

Gallery