Un’alleanza strategica di università cattoliche attive nel settore della ricerca. SACRU sta per Strategic Alliance of Catholic Research Universities, è nata a luglio ed è costituita da otto atenei, tra cui l’Università Cattolica. Ne fanno parte l’Australian Catholic University (Australia), il Boston College (Usa), la Pontificia Universidad Católica (Puc) de Chile (Cile), la Pontifícia Universidade Católica do Rio de Janeiro (Brasile), la Sophia University (Giappone), la Universidade Católica Portuguesa (Portogallo) e l’Universitat Ramon Llull (Spagna).

L’obiettivo di questo network internazionale, è rafforzare la collaborazione a livello globale tra le università cattoliche per perseguire la finalità di una educazione universitaria di eccellenza e della formazione integrale degli studenti. «Questa alleanza nasce con l’idea di agire su sulle tre funzioni degli atenei cattolici: la didattica, la ricerca e la terza missione», spiega Pier Sandro Cocconcelli, docente di Microbiologia all’Università Cattolica e segretario generale SACRU. «Gli atenei che ne fanno parte condividono gli stessi principi, primo fra tutti quello dell’educazione integrale così come definito dallo stesso statuto del Sacru, che si rifà ai principi definiti dalla Dichiarazione Gravissimum Educationis e dalla Costituzione Apostolica Ex Corde Ecclesiae».

Sacru si compone di un Governing Board, composto dai rettori e presidents degli otto ateni, di un Executive Committee e di un Segretariato Generale. Presidente e vice-presidente del Governing Board sono rispettivamente il professor Josep Maria Garrell, rettore della Universitat Ramon Llull, e il professor Ignacio Sánchez Díaz, rettore della PUC de Chile. All’Università Cattolica, invece, è stato assegnato per il prossimo triennio il segretariato dell’alleanza, guidato dal professor Cocconcelli. Spetta all’Executive Committee, composto dai vice-rettori o delegati alla ricerca e all’internazionalizzazione e diretto dal segretario generale, mettere in atto le attività necessarie per perseguire gli obiettivi del network, vale a dire «la promozione della ricerca, della didattica e della terza missione in una visione globale e, al tempo stesso, transdisciplinare», aggiunge il professor Cocconcelli.

Per quanto riguarda la ricerca sono state individuate tre aree principali. Responding through Research and Teaching to a Vulnerable World, è la prima area, dedicata al tema della vulnerabilità e alla risposta delle università al Covid; Catholic Identity and Laudato Si’: the Common Home and Social Justice, è la seconda area, che si occupa del modo in cui università e ricerca integrano i temi dell’enciclica di papa Francesco; Internationalization and the inter-university digital campus, incentrata sulla promozione internazionale di iniziative di higher education e di mobilità di studenti e di docenti, nei prossimi mesi resa ancora più limitata dalla difficile situazione legata alla pandemia.

«Stiamo lavorando a come ripensare l’educazione in questo periodo di Covid e in che modo agire per sfruttare al meglio la rete delle otto università di Sacru», prosegue il professor Cocconcelli. «Tra i progetti in cantiere, c’è quello di creare un Interuniversity Digital Campus, un campus digitale interuniversitario, cercando di far sì che già da questo anno accademico, sia possibile condividere tra le diverse università  le lezioni di alcuni nostri dottorati».

Non solo didattica e ricerca. Tra le altre attività messe in campo, anche la realizzazione di giornate di studio e workshop che coinvolgono docenti e ricercatori degli otto partner. Venerdì 30 ottobre si terrà la prima delle iniziative, promossa dal Boston College e dedicata al tema del Covid. “Advancing Research and Scholarship Day “Responding to Covid-19”: questo il titolo della giornata che avrà tra i partecipanti il professor Walter Ricciardi, docente di Igiene generale e applicata all’Università Cattolica.