Sette partner, cinque enti di formazione, tre autorità regionali/locali, una università, un network europeo e i prossimi tre anni per studiare ed adattare il modello delle University Technical Colleges (UTC) inglesi. 

Sono alcuni numeri che danno conto del progetto “ESW: Early School Workers”, iniziato ufficialmente lo scorso 1° ottobre con la partecipazione della facoltà di Scienze della formazione dell’Università Cattolica. 

«L’idea nasce alla fine del 2016» spiega Roberto Franchini, coordinatore del progetto. «L’Enac, l’Ente nazionale canossiano, e altri soggetti hanno iniziato a studiare un modello di scuole che sta prendendo piede nel Regno Unito e che utilizza un concetto di educazione innovativo, progettato allo scopo di diminuire il crescente divario tra le competenze e le conoscenze richieste dal mondo del lavoro e quelle tradizionalmente offerte dal sistema scolastico».

Dopo un anno di progettazione, visite nel Regno Unito e dopo aver costruito un solido partenariato, il progetto si è classificato quinto su 35 progetti approvati (a fronte di 170 candidature presentate) nell’ambito del Programma Erasmus+ Key Action 2: Cooperazione per l’Innovazione e lo scambio di buone prassi - Partenariati Strategici - Ambito VET.

Lo scopo è quello di combattere l’abbandono scolastico e di incrementare l’occupabilità dei giovani e favorire il loro ruolo attivo nella società. Per contribuire al raggiungimento di questo obiettivo, il progetto intende rafforzare ulteriormente le competenze chiave e tecnico-professionali dei giovani che frequentano i percorsi VET (Vocational education and training), analizzando e adattando al contesto italiano, spagnolo e tedesco il modello delle UTC inglesi. 

Si tratta di un gruppo di scuole professionali inglesi che stanno attuando un approccio pedagogico fortemente centrato sulle attività degli studenti, secondo il modello del Project Based Learning. Le conoscenze e le abilità in queste scuole sono immediatamente finalizzate alla risoluzione di problemi reali. L’obiettivo è quello di aumentare le competenze di ogni studente nell’arco dell’intero percorso di apprendimento e di combattere il tasso di dispersione scolastica.

Il raggiungimento di questi risultati eccellenti è stato possibile grazie a metodologie innovative e al ripensamento di spazi, tempi e forme di apprendimento. Ogni UTC, in collaborazione con un’università locale e con aziende, lavora per sviluppare un curriculum che permetta agli studenti di fare esperienze simili a quelle che vivrebbero dopo la scuola, integrando, inoltre, tre tipi di apprendimento: tecnico, pratico e accademico. Il curriculum include quindi una o due specialità tecniche, ideate per colmare dei gap nelle abilità riscontrati nella regione.

Tutti gli aspetti della vita di questi college sono costruiti intorno a una specifica metodologia chiamata PiXL Edge, ovvero un modello che consente agli studenti di sviluppare abilità utili per il resto della vita e per la loro futura attività professionale (Leadership, Organization, Communication, Initiative and Resilience).

Le attività di progetto sono iniziate a novembre con la prima visita presso la UTC di Warrington (vicino a Manchester).

Durante le quattro giornate i vari partner europei hanno studiato a fondo il modello delle UTC concentrandosi sui seguenti aspetti: gestione del tempo e dello spazio; variabili organizzative; relazioni con le aziende, creazione dei gruppi classe, creazione e aggiornamento dei curriculum; ruolo della tecnologia.

Nei prossimi mesi i partner lavoreranno a distanza per produrre un Report e delle linee guida di trasferibilità del modello delle UTC.