Il 24, 25, 26 gennaio 2018 Milano accoglierà l’international meeting “Sport for social inclusion and development: alliances for private-public action plans”, organizzato con il supporto dell’Unesco e il patrocinio dell’Ufficio per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

L’obiettivo è rintracciare indicatori comuni per valutare i programmi che utilizzano lo sport come veicolo di inclusione sociale. Esiste, infatti, una varietà ampissima di iniziative che lavorano con lo sport, ma non sempre sono accompagnati da un'accurata valutazione d'impatto. Oltre a questo, le giornate vogliono mettere in luce le sfide del partenariato pubblico-privato nel settore dello sport che include e generare un network, una piattaforma, per creare sinergia tra i vari attori che lavorano in quest’ambito. All'evento parteciperanno esponenti di Università, Ambasciate, Governi, Ong e organizzazioni sportive da più di 50 paesi del mondo tra cui Giappone, Korea, Nepal Indonesia, Thailandia, Congo, Burundi, Sud Africa, Brasile, Cuba, Guatemala, Canada e Stati Uniti.

Dalla ratifica della nuova Carta Unesco nel 2013 a Berlino, si sono tenute una serie di tappe preliminari. L’incontro chiave si è svolto in Kazan a luglio: la sesta conferenza internazionale dei ministri e alti funzionari responsabili per l'educazione fisica e lo sport, Mineps VI, ha visto la nascita e l’organizzazione del progetto, segnando uno spostamento dalle dichiarazioni di intento politico verso azioni misurabili. 

Sviluppo di una visione globale dell’accesso inclusivo per tutti, massimizzazione del contributo dello sport allo sviluppo sostenibile e alla pace, protezione dell’integrità dello sport, questi i temi principali portati al tavolo (affrontati nel Kazan Action Plan).

Vista l'expertise dell’Università Cattolica su questi temi (con Fondazione Laureus e Fondazione Milan) è nata proprio in Kazan l'idea di organizzare un incontro dove si potesse focalizzare l'attenzione su questi temi con il contributo di esperti e studiosi internazionali.

Alla conferenza è seguito il Forum nazionale "Lo sport per l'inclusione sociale e lo sviluppo: alleanze per piani di intervento pubblico-privato", organizzato in ottobre dall'Alta Scuola di psicologia Agostino Gemelli (Asag), nel corso del quale sono state individuate le pratiche da presentare alla conferenza internazionale al fine di promuovere la sinergia di studi e ricerche nonché di favorire la progettazione condivisa dei piani di intervento.

La direttrice di Asag Caterina Gozzoli insieme a Chiara D'Angelo, ricercatrice in Psicologia del lavoro e delle organizzazioni dell’Ateneo, e a Paolo Bertaccini, consulente e ricercatore sociale di Territoria, esperto in ruolo sociale e integrity dello sport, hanno contributo a interagire a livello europeo e internazionale al rafforzamento delle politiche e azioni che usano lo sport come leva per l’inclusione sociale in contesti, settori, territori e aree urbane svantaggiate, all'interno del processo di attuazione della nuova Carta dell'Unesco. 

A livello internazionale, rappresenta un passaggio di follow-up strettamente collegato alla conferenza Mineps VI a Kazan e sarà molto focalizzato sullo scambio di know-how operativo e sulla condivisione di informazioni per i piani d'azione, con particolare riferimento al tema II "Massimizzazione del contributo dello sport allo sviluppo sostenibile e alla pace".

A livello nazionale italiano, rappresenta uno "slancio" per favorire e rafforzare i meccanismi emergenti di cooperazione pubblico-privata in questo campo.


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