La pandemia ha posto il tema della comunicazione al centro della buona gestione dell’emergenza: la circolazione di un’enorme mole d’informazioni, spesso non verificate, o addirittura di numerose e pericolose fake-news, ha reso difficile, sia per i cittadini sia per gli operatori sanitari, orientarsi e individuare fonti di conoscenza certe.  

Nasce dal bisogno di una formazione efficace nei processi di comunicazione del sistema sanitario un innovativo master di primo livello in Comunicazione sanitaria, promosso dall’Alta Scuola in Economia e Management dei Sistemi Sanitari (Altems) e dall’Alta Scuola in Media, Comunicazione e Spettacolo (Almed) dell’Università Cattolica, che è stato presentato venerdì 12 giugno, nell’ambito dell’Open Week Master & Postlaurea, nel webinar dal titolo: “La responsabilità condivisa dell’informazione: sfide della comunicazione sanitaria post Covid”.
 
I lavori sono stati aperti dal professor Americo Cicchetti, direttore dell’Altems, e dalla professoressa Mariagrazia Fanchi, direttrice dell’Almed. Relatori della presentazione, moderata dal dottor Nicola Cerbino, responsabile Ufficio stampa dell’Università Cattolica e della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs, il professor Luca Richeldi, docente di Malattie dell’Apparato Respiratorio all’Università Cattolica, e la dottoressa Maria Luisa Bionda, Owner 2BResearch. 

Il master in Comunicazione Sanitaria formerà professionisti della comunicazione capaci di gestire le complessità comunicative (numerosità degli attori, media tradizionali e innovativi, obiettivi, territori) presenti oggi nel contesto della Sanità, sia essa pubblica che privata. L’approccio pratico garantisce la trasmissione dei metodi e delle tecniche che devono essere utilizzate ogni giorno da chi opera nei suddetti ambiti, fornendo le competenze corrette per gestire in modo integrato le diverse aree della comunicazione sanitaria rivolte a diversi interlocutori (professionisti, clienti, pazienti, familiari dei pazienti, care givers, utenti, cittadini, media, istituzioni, enti pubblici, stakeholders).

«La comunicazione nella sanità – ha spiegato il professor Americo Cicchetti, direttore dell’Altems – ha bisogno di profili professionali specifici per garantire a cittadini e pazienti una chiara rappresentazione di un contesto particolarmente delicato: in Italia molto spesso della sanità conosciamo solo i grandi successi e i casi di malasanità: molto poco del sistema sanitario, che abbiamo iniziato ad apprezzare proprio in epoca Covid. Una comunicazione di servizio, equilibrata ed efficace può fare la differenza. Il webinar, grazie alla presenza del professor Luca Richeldi, ha permesso anche una riflessione su questo aspetto». 

«Covid-19 e gli eventi delle settimane passate hanno evidenziato la crucialità della comunicazione nella tutela della salute e del benessere nelle nostre società» ha affermato la professoressa Mariagrazia Fanchi, direttrice dell’Almed. «L’informazione è, infatti, il primo e fondamentale presidio che consente ai cittadini di maturare una piena consapevolezza sia dei rischi, sia delle buone pratiche, a tutela della propria salute e di quella di chi ci circonda. Tuttavia gestire i flussi comunicativi, pensare e realizzare contenuti che siano in grado di arrivare a tutti, usando i canali giusti e i linguaggi più appropriati, produrre una comunicazione autorevole e fidedegna non è semplice. La comunicazione della salute unisce infatti le sfide del comunicare oggi, legate al cambiamento epocale che la società dell’informazione ha vissuto, con una responsabilità sociale ineludibile. Il master in Comunicazione Sanitaria raccoglie questa sfida e si propone di formare professionisti capaci di svolgere un ruolo decisivo in questi processi».

Organizzazione aziendale, demografia, innovazione tecnologica, comunicazione e internal branding, marketing dei servizi, corporate communication, PR, Media Relations offline e digitali, metodologie didattiche le principali materie del nuovo piano di studi. Le attività saranno modalità didattiche coerenti con le attuali restrizioni previste per le attività didattiche di livello universitario prevedendo comunque anche attività pratiche con modalità laboratoriali e la possibilità di stage e tirocini presso strutture socio-sanitarie, ospedali e agenzie di stampa. Lo stage, che sarà possibile svolgere in presenza o in modalità smartworking, potrà essere sostituito da un progetto concordato con la direzione del master, nel caso di corsisti che già svolgano un’attività professionale o di praticantato (valutata affine alle finalità formative del corso), o in qualsiasi altro caso in cui non sia possibile attivare lo stage nel periodo indicato.