Il nuovo anno scolastico è alle porte. Entro due settimane, infatti, oltre sette milioni di bambini e ragazzi varcheranno la soglia delle aule. E quasi il 3% sono alunni con disabilità. Come affronta la scuola italiana l’integrazione di questi studenti?

Ne parliamo con il professor Luigi D’Alonzo, ordinario di Pedagogia speciale e direttore del nuovo master in “Didattica e Psicopedagogia per alunni con Disturbo da Deficit d'Attenzione/Iperattività (ADHD – DDAI)” dell’Università Cattolica.

«I dati del Miur indicano che nell'anno scolastico 2017-2018 gli alunni con disabilità nella scuola statale erano 234.000 a fronte dell’intera popolazione scolastica pari a circa 7.750.000 alunni» afferma il professore che è anche coordinatore scientifico del Servizio Integrazione studenti con disabilità e studenti con DSA. «La percentuale maggiore si rileva nella scuola primaria dove i bambini con disabilità erano circa 83.000, a seguire a pari merito 66.000 nella scuola primaria inferiore e superiore, in quest’ultima così distribuiti: nei licei il 48,3%, negli istituti tecnici il 31,5%, negli istituti professionali il 20,2%. Infine nella scuola dell’infanzia ne risultavano circa 19.500».

Qual è l’andamento rispetto agli anni precedenti? «Secondo i dati dell’Osservatorio Nazionale sulla salute delle Regioni italiane (Focus sulla Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, del 31 dicembre 2017) le persone con disabilità sono circa 4 milioni e 360 mila pari al 7,2% della popolazione italiana. Il Censis ha affermato che secondo proprie stime statistiche effettuate, le persone con disabilità raggiungeranno i 6,7 milioni nel 2040. Di conseguenza il numero degli alunni con disabilità a scuola è in continuo e costante aumento (come si può vedere dal grafico)».

Qual è il giusto approccio al tema della disabilità a scuola? «Dobbiamo sempre più operare per incrementare la competenza su queste questioni rispettando enormemente le persone con disabilità o con problemi. La via maestra è l’educazione. La particolare situazione culturale e sociale odierna ci spinge a sottolineare come le nuove generazioni, i bambini e i giovani, richiedano una presenza caratterizzata da una passione educativa in grado di entusiasmare, una forte assunzione di responsabilità civile nei confronti delle nuove generazioni e una speciale competenza professionale in grado di dare risposte di valore ai singoli bisogni degli allievi».

Il nuovo master da Lei diretto si avvale di un’esperienza pluriennale nell’ambito delle disabilità. Qual è il focus di questo corso? «Il master in “Didattica e Psicopedagogia per alunni con Disturbo da Deficit d'Attenzione/Iperattività (ADHD – DDAI)” è rivolto a docenti delle scuole statali e paritarie, dirigenti scolastici, coordinatori didattici ed educatori. Intende promuovere le competenze specifiche necessarie al sostegno e allo sviluppo cognitivo e comportamentale degli alunni con disturbi da Deficit d’Attenzione/Iperattività, con particolare attenzione alla dimensione emozionale e relazionale. Il Master è organizzato in stretta collaborazione con il Centro studi sulla Disabilità e Marginalità (CeDisMa) dell’Università Cattolica e si avvale di docenti e conduttori con grande esperienza professionale e specialistica nel settore del Disturbo da Deficit d'Attenzione/Iperattività».