di Pierenzo Pozzi *

In tre settimane di permanenza al Benedict Medical Center a Kampala ho incontrato una realtà molto diversa da quella a cui sono abituato, e non solo da un punto di vista medico. L'ambientamento però non è stato difficile, perché ogni persona incontrata era pronta a fare quel passo in più per farmi sentire accettato e ben voluto. Chi con un sorriso, chi presentandosi e raccontandomi la sua storia e chi, come lo staff del Bmc, mostrando la disponibilità che è sempre piacevole trovare in un medico.

Io e Cecilia abbiamo frequentato ogni giorno il reparto di maternità e li abbiamo assistito a moltissime nascite, stando vicini alle madri durante tutto il percorso. È stata una grande emozione per me, che non ero mai stato in sala operatoria, entrare in quella del Bmc ed assistere a un parto cesareo proprio nella sera stessa del mio arrivo.

Naturalmente le tre settimane sono volate e quando è stato il momento di partire, tra la preparazione delle valigie e le corse in giro per cercare di salutare tutti, non ho avuto modo di pensare davvero a quello che mi stavo lasciando alle spalle.

Oggi, a un mese dal mio rientro in Italia, sono sicuro che ripartirei mille volte per questo viaggio. Quello che mi ha dato non è quantificabile ma so di aver compiuto un grande passo verso il mio futuro come medico e, soprattutto, come uomo.

* 22 anni, di Sesto Calende (Va), studente del quarto anno del corso di Medicine and surgery, facoltà di Medicina e Chirurgia, campus di Roma