Perché iscriversi ai corsi della facoltà di Scienze politiche e sociali? È la domanda, corretta e plausibile, che ogni studente dovrebbe farsi di fronte a una particolare scelta universitaria. La risposta l’ha data nella giornata dell’Open week dell’Università Cattolica il preside della facoltà Guido Merzoni, che ha proposto tre punti di forza per i sei corsi di laurea offerti tra le due sedi di Milano e di Brescia: interdisciplinarità, dimensione etica e attenzione alla dimensione comunitaria.

«La nostra offerta formativa - afferma il preside - si caratterizza in tutti in piani di studio per un impianto che associa formazione culturale e formazione professionale con una forte multidisciplinarità e interdisciplinarità. Ci sono insegnamenti di diritto di sociologia, di economia, di politologia, di psicologia sociale, di storia, di statistica. Questo consente agli studenti di apprendere punti di vista diversificati, metodi e strumenti diversificati, che consentiranno loro di guardare al mondo contemporaneo e di affrontare problemi in ambito lavorativo con una cassetta degli attrezzi ampia, con capacità critica, di visione e di problem solving». Con importanti ricadute nel mercato del lavoro, come confermano quelli che danno occupazione ai laureati Unicatt. 

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«Un secondo aspetto è l’attenzione alla dimensione etica. Mai come in questo periodo della pandemia abbiamo capito che affrontare con efficacia le sfide della realtà significa saper esercitare la responsabilità individuale per contribuire al bene comune. L’attenzione al bene comune è centrale nella proposta formativa della facoltà e a essa si associa quella ad altri valori come la dignità della persona, la solidarietà, la sussidiarietà». Secondo il professor Merzoni, l’identità culturale dell’Università Cattolica può contribuire, qualsiasi siano le convinzioni degli interlocutori, al bene della comunità civile, della società, delle istituzioni del nostro Paese e dell’Europa.

Infine la facoltà di Scienze politiche e sociali si propone come una comunità di studenti e docenti, come ben dimostrano simbolicamente i meravigliosi chiostri della sede storica di Milano e il rapporto positivo tra docenti e studenti che è di 1 a 35. «La dimensione relazionale – conclude il preside - è custodita in molteplici occasioni di interazione in piccolo gruppo.: esercitazioni, laboratori, visite didattiche, seminari residenziali, tutto il lavoro di rielaborazione degli stage e dei tirocini in particolare nei percorsi di Servizio sociale ma non solo. Siamo convinti che il dialogo e il confronto siano un’occasione educativa straordinaria, un’occasione di crescita personale e professionale per tutti, studenti e docenti». Anche qualora il prossimo anno accademico, grazie al piano #eCatt, dovesse svolgersi con un modello didattico integrato tra attività e lezioni in presenza e a distanza.

Queste tre caratteristiche sono trasversali ai sei corsi di laurea triennale proposti dalla facoltà, presentati dai rispettivi coordinatori. Multidisciplinarietà è il tratto dominante e la cifra del laureato del corso di laurea in Scienze politiche e delle relazioni internazionali, come spiega il professor Andrea Santini, che definisce questo valore aggiunto come «la capacità di comprendere le dinamiche complesse dei sistemi istituzionali e di essere flessibili». Il corso offre anche un curriculum in lingua inglese in International Relation and Global Affairs.

Discorso simile all’omonimo corso proposto dalla sede di Brescia, che per il professor Damiano Palano offre una versatilità ai propri studenti molto apprezzata dal mondo del lavoro. «Scienze politiche e relazioni internazionali è analogo ma non uguale a quello milanese, attento alle specificità del territorio bresciano, con forte vivacità economica ed elevatissimi tassi di internazionalizzazione». Per questo sono presenti i due indirizzi in Economia, società e cooperazione, finalizzato agli attori privati del territorio e al privato sociale, e quello di Internazionalizzazione, culture e lavoro.

Il corso di laurea in Sociologia, attivo nella sola sede di Milano, come spiega la professoressa Rita Bichi, «coniuga la specializzazione nei due indirizzi di “Criminalità e sicurezza” e di “Lavoro e impresa” con la multidisciplinarità e con l’interdisciplinarità garantita da una costante comunicazione tra docenti e insegnamenti, a cui si accompagna una personalizzazione dei corsi sugli studenti, anche grazie ai laboratori, in grado di offrire capacità pratiche e di ricerca sociale». 

Come un “compagno di strada” si presenta, nel suo acronimo Comes letto alla latina, il corso di laurea Comunicazione e società, che, come dice il professor Fausto Colombo, «nasce dentro un percorso di innovazione, perché tutto sta cambiando». Questo significa comprendere il futuro grazie alle risorse della multidisciplinarità e ai laboratori col mondo del lavoro, garantiti dal numero programmato. «L’oggetto principale è quello delle trasformazioni digitali, delle piattaforme, dei social media. Il digitale come mezzo assolutamente necessario in cui fare anche previsioni». La sua innovatività sta, nel prossimo anno accademico, anche nel nuovo curriculum in lingua inglese dedicato ai settori dell’eccellenza italiana: Communication management for Food, Fashion and Material Culture.

Proposto in entrambe le sedi di Milano e di Brescia è il corso di laurea in Scienze del servizio sociale, che forma assistenti sociali. «È il professionista dell’aiuto per persone e famiglie in situazioni di disagio o di sofferenza» spiega la professoressa Elena Cabiati. «Una professione affascinante per chi vuole aiutare gli altri o combattere le ingiustizie nella società. Motivazione importanti che, però, vanno rinforzate da un quadro di competenze.  Laboratori esperienziali e attività di tirocinio aiutano a misurarsi concretamente con la realtà».

Tutti questi singoli corsi saranno presentati singolarmente il 3 e 4 giugno prossimi nell’incontro con i coordinatori in videoconferenza. Il 3 giugno toccherà a Sociologia, Scienze del Servizio sociale (Milano e Brescia), International Relations and Global Affairs (Irga). Il 4 giugno, Scienze politiche e delle Relazioni internazionali (Milano), Scienze politiche e delle Relazioni internazionali (Brescia), Comunicazione e Società (Comes), Communication Management (Comma).

E di tutto ciò che contribuisce alla migliore partecipazione ai corsi di laurea si è parlato nei seguitissimi approfondimenti virtuali che si sono alternati dalle 16 alle 18 con focus su come iscriversi e quanto costa studiare in Cattolica, incontri live con tutor e studenti della facoltà, aule virtuali dedicate ai servizi di Ateneo.   
Complessivamente la seconda giornata di Open Week ha raggiunto 66.586 persone, ottenuto 1.473 interazioni e registrato 10.850 visualizzazioni.