«Ogni nuova generazione di studenti che entra all’università prende qualcosa di nuovo e lascia qualcosa agli altri». Il rettore Franco Anelli descrive così l’idea alla base della 94esima Giornata Universitaria, dedicata al tema “Eredi & Innovatori. Giovani protagonisti della storia”. Le sue parole, giovedì 19 aprile, hanno introdotto nel Cortile d'Onore dell’università il dialogo del professor Aldo Grasso con alcuni giovani alumni dell’Ateneo, protagonisti di storie di creatività e di successo, in linea con il tema della Giornata. 

Secondo il professor Grasso eredità e innovazione possono sembrare antitetiche, ma in realtà si conciliano benissimo. Eredità significa prendere in mano e non è soltanto un bagaglio di sentimenti, è qualcosa di concreto. Innovazione significa, invece, entrare nel nuovo. Due parole che vanno d’accordo, come le stesse esperienze dei laureati dell’Ateneo hanno dimostrato.

Il primo ex studente a prendere la parola è stato Mattia Macellari, presidente dal 2016 del Gruppo Giovani Imprenditori di Assolombarda. Un manager che, dopo un periodo in una multinazionale, ha deciso di riacquistare, prima della grande crisi, l’azienda venduta dalla madre nel 2000, che considera la sua eredità, per ristrutturarla e portarla verso l’innovazione. 

Abdoulaye Mbodj è un giovane avvocato. Arrivato a Milano dal Senegal nel 1990 ha lottato per tutta la vita per riscattare suo padre, che con molti sacrifici gli ha permesso di vivere in Italia. Abdoulaye si è impegnato per studiare all’Università Cattolica, alla fine è riuscito ad iscriversi e si è laureato. Nel 2012 è diventato il primo avvocato africano del foro di Milano. Per lui l’eredità è una cosa che si guadagna giorno per giorno mettendosi in discussione. 

Teresa Mezza, dottoranda della facoltà di Medicina e Chirurgia di Roma, fa la ricercatrice, oltre a essere medico endocrinologo e diabetologo. Per lei “innovazione” è stato riuscire a proseguire il progetto di tesi anche dopo la fine dei sui studi. Dopo un periodo ad Harvard è tornata in Cattolica, per portare avanti un vero e proprio filone di ricerca d’avanguardia.

Tommaso Migliore, ceo & founder MDOTM Ltd, ha 29 anni e con la sua azienda sviluppa i capitali utilizzando la statistica e il machine learning. Per lui l’innovazione è come il pane: significa sapere dove si vuole andare avendo un’idea. L’idea della sua startup è nata proprio sui banchi della Cattolica: da un semplice spunto di una professoressa è riuscito a dare vita alla sua attività professionale. 

Annalisa Pellegrino, Associate Migration Policy Officer all’International Organization for Migration (IOM), ha 38 anni e ha studiato Scienze politiche. È grata all’università per gli incontri che le hanno fatto capire che c’era qualcosa oltre a corsi ed esami. Ora vive da tre anni a Ginevra, dove porta avanti un progetto che mira a misurare l’efficacia di una politica migratoria dei diversi Paesi attraverso novanta indicatori: un approccio completamente innovativo.

Lidya Simova è rappresentante del Parlamento bulgaro presso il Parlamento europeo. Ha deciso di studiare in Italia e ha scelto la Cattolica. Nel 2011 è tornata in Bulgaria e ora rappresenta il parlamento bulgaro a Bruxelles. Si occupa soprattutto degli eventi che il parlamento bulgaro organizza con altri Parlamenti europei.

Silvia Fasciano è l’unica a essere ancora una studentessa dell’Ateneo, ma fa anche la youtuber. Due anni e mezzo fa ha deciso di aprire un canale YouTube dedicato al fitness. Innovazione per lei è stato portarlo sui social. Avendo studiato Economia è riuscita ad applicare gli strumenti che ha imparato sui banchi dell’università alla sua attività. 

In conclusione dell’evento Florian Boje, cofounder Studio Giò Forma, ha presentato l’Installazione LOREM IPSUM ideata per l’Università Cattolica, che ha definito come un palco vuoto a cui Emilio Isgrò, Roberto Cingolani, Aldo Grasso, Margherita Casale e Andrè Ndereyimana hanno donato ciascuno una parola: autocurriculum, resilienza, desiderio, buslin. Con l’aiuto dell’App Experience Gate, disponibile sugli store Apple e Google Play, si può capire il significato delle parole grazie alla realtà aumentata. Parole lasciate in eredità, visibili in una modalità davvero innovativa.