Più di 200 “alumni” dell’Università Cattolica hanno aderito alla “Réunion” che per la prima volta ha chiamato a raccolta i laureati di Giurisprudenza. Un’opportunità di incontro per gli ex studenti che, numerosi, mercoledì 17 settembre, si sono ritrovati nell’Aula Pio XI non solo per condividere momenti piacevoli della loro vita universitaria ma anche per discutere del futuro della professione legale.  Filo conduttore dell’iniziativa, infatti, è stata una riflessione a tutto campo sulla “figura del giurista: dalle professioni classiche alle nuove competenze”. Perché, come ha ribadito il rettore Franco Anelli, nel suo intervento iniziale, «noi giuristi ci portiamo dietro tutto il peso della tradizione, delle norme pregresse, dei modi di affrontare il problema ma con la necessità di innovarlo perché il mondo cambia. Dobbiamo aggiornare il pensiero, l’idea, l’archetipo in base a quello che succede adesso».

Dopo il saluto del rettore, ad animare il dibattito sono stati Elisabetta Lunati, responsabile Direzione Legale e Contenzioso di Intesa Sanpaolo, Andrea Sorgato, che opera a Shanghai come Counsel di Zunarelli Studio Legale Associato, Clemente Sardi, General Counsel di Satispay, e il notaio Chiara Trotta.

I relatori, prendendo le mosse dagli anni trascorsi tra i chiostri di largo Gemelli e attingendo dal proprio bagaglio professionale, si sono confrontati sull’evoluzione dei ruoli e delle competenze necessarie per svolgere nel panorama attuale le professioni legali. Fra le testimonianze anche quella di Giovanni Lega, Managing Director LCA Studio Legale, che, insieme a Paola Leocani, Partner Simmons & Simmons e già relatrice all’incontro organizzato per gli ex studenti Cattolica nell’Ambasciata di Londra, sono stati inseriti dal Financial Times nella Top Ten degli “innovative lawyers”, gli avvocati più innovativi d’Europa, entrambi presenti nella piazza milanese.

Ma una “Réunion” è tale solo se dà voce a ricordi e aneddoti curiosi. E così è stato. «Le lezioni, le attese prima degli esami, il sacrificio ma anche le infinite ore di spensieratezza tra i bellissimi chiostri, sono il ricordo che ci accomuna» ha raccontato Andrea Patanè, alumnus di Giurisprudenza e vice direttore del collegio Augustinianum. «Se il senso di appartenenza all’Ateneo è il simbolo della gratitudine per quello che l’Università ci ha dato, le persone che hanno preso parte a questa iniziativa dimostrano che la Cattolica ha saputo lasciare un segno indelebile nelle nostre vite».

Le conclusioni del dibattito sono state affidate al preside di Giurisprudenza Gabrio Forti, che ha colto l’occasione per tenere il suo saluto di fine mandato. «Con il professor Forti ho lavorato molto bene: ha saputo essere “preside” e “senatore”: tutelare la facoltà e capire l’interesse dell’Istituzione nell’ambito del Senato Accademico.  Il mio augurio al professor Stefano Solimano che riceverà questa importante e significativa eredità di cui sono certo sarà all’altezza» ha commentato il rettore Anelli.