Pubblichiamo l’articolo che il professor Claudio Lucifora ha scritto per il Sole 24 Ore in cui ribadisce l’importanza di alcune eccellenze italiane. Come il sistema sanitario italiano riconosciuto a livello internazionale per la sua efficienza e che cura una popolazione tra le più longeve al mondo. Sarà importante ricordare di operare, anche nella fase post emergenza, con le stesse qualità: competenze, lucidità e impiego di forze.


di Claudio Lucifora *

In questi giorni di emergenza, l'attenzione di tutti è diretta all'emergenza sanitaria e alle statistiche dei contagiati, dei guariti e dei deceduti. Le misure di contenimento del contagio hanno bloccato la circolazione delle persone, sono state chiuse le scuole di ogni ordine e grado, e progressivamente il ritmo dell'attività economica ha rallentato in tutto il paese. In queste settimane di confino obbligato in casa le famiglie, gli studenti, i lavoratori e gli anziani hanno potuto rendersi conto e toccare con mano l'importanza di alcuni settori chiave dell'economia che forse troppo spesso diamo per scontati.

In primo luogo la sanità, un sistema sanitario efficiente e universale che tutto il mondo ci invidia e che in questi giorni è duramente messo alla prova dalla diffusione dell'epidemia che sembra inarrestabile. Un sistema sanitario che in tempi normali, pur con i continui tagli ai finanziamenti, garantisce assistenza ad una popolazione tra le più longeve al mondo.

In secondo luogo la scuola e l'università. Molti genitori trovandosi a dover gestire il tempo dei propri figli e ad aiutarli nello svolgimento dei compiti assegnati a distanza hanno forse rivalutato l'importanza della scuola, dell'educazione scolastica che i nostri figli ricevono.

Scuola e insegnanti, su cui per decenni sicuramente non si è investito abbastanza come testimoniano le statistiche dei test Invalsi e i confronti internazionali sull'apprendimento degli studenti. Università e ricerca, che rappresentano il passaporto per l'ingresso nel mercato del lavoro dei giovani delle classi dirigenti del futuro, e che invece negli ultimi decenni hanno abbandonato in massa il nostro paese per andare a lavorare all'estero.

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professore di Economia Politica, docente anche di Labour Economics e direttore del Centro di RIcerca sul Lavoro "Carlo Dell'Aringa"(CRILDA)