La Conferenza dei Rettori Italiani (Crui) sostiene la diffusione di Immuni nelle università del Paese. Il Ministero della Salute, la Presidenza del Consiglio e l’azienda che ha prodotto l’app hanno avviato una campagna di comunicazione e chiedono anche alle università un aiuto fattivo per raggiungere gli studenti, i docenti, il personale tecnico-amministrativo e gli stakeholder con cui regolarmente gli atenei entrano in contatto e stabiliscono relazioni.
 
Immuni è un’app creata per aiutare a contenere e contrastare l’epidemia di Covid-19. L’app utilizza la tecnologia per avvertire gli utenti che hanno avuto unesposizione a rischio, anche se sono asintomatici. Grazie anche alla funzionalità di contact tracing, quando un utente scopre di essere positivo al virus, Immuni gli consente di allertare in modo anonimo le persone con cui è stato a stretto contatto e che potrebbe quindi aver contagiato. Venendo informate tempestivamente (potenzialmente ancor prima di sviluppare i sintomi del Covid-19), queste persone possono contattare il loro medico di medicina generale per approfondire la loro situazione clinica. Possono inoltre evitare di contagiare altri, contribuendo a ridurre la diffusione del coronavirus.

Immuni riesce a determinare che è avvenuto un contatto a rischio fra due utenti senza sapere chi siano i due utenti o dove si siano incontrati. L’app non raccoglie dati che permettono di risalire all’identità di chi la usa. Non chiede, né è in grado di ottenere, dati sensibili e non utilizza dati di geolocalizzazione di alcun genere.

Immuni si può scaricare da tutto il mondo. A livello europeo si sta lavorando per permettere alle diverse app nazionali di comunicare tra loro. Questo permetterà di estendere la funzionalità di contact tracing anche agli stranieri che viaggiano in Italia e agli italiani che viaggiano all’estero, senza la necessità di scaricare ulteriori app.