Forse pochi conoscono il legame profondo che univa Adriano Olivetti a Matera. È probabile che l’imprenditore avesse conosciuto la città dei Sassi una sera in cui sua moglie, Paola, andò a trovare Carlo Levi al confino in Lucania. Olivetti rimase talmente impressionato da Matera che incaricò i suoi architetti di realizzare un piano regolatore che determinò la nascita de “La Martella”. Il villaggio era un gioiello architettonico ispirato ai criteri urbanistici di Olivetti. Però non poté godere di grande fortuna poiché buona parte della popolazione emigrò nel Nord Italia, determinando il fallimento della riforma agraria.

Prende le mosse da qui, e non solo, la serata dal titolo “Adriano Olivetti e il Primo PC. La grande opportunità perduta”, di Paolo Colombo e Luca Falciola. L’iniziativa, promossa dalla community Alumni dell’Università Cattolica nell’ambito del progetto d’Ateneo “Unicatt incontra Matera”, si terrà mercoledì 12 giugno alle ore 20.45 nel Cortile d’Onore di largo Gemelli.

Imprenditore visionario e figura poliedrica, seppe trasformare la sua azienda in una realtà-modello, capace di introdurre nel nostro Paese una politica industriale innovativa basata sulla centralità dell’operaio.

«Raccontare questa storia significa sottolineare, al di là del dell’avventura elettronica olivettiana, l’importanza della fiducia riposta nella capacità di visione di uomini illuminati, nell’intraprendenza dei giovani, negli effetti virtuosi dell’innovazione: una fiducia senza la quale le crisi paiono altrimenti insuperabili. Vuol dire porsi una domanda decisiva: cosa vogliamo davvero per il futuro del nostro Paese?», spiega Paolo Colombo, docente di Storia contemporanea nella facoltà di Scienze politiche e sociali dell’Università Cattolica, da alcuni anni impegnato a girare i teatri italiani per appassionare il grande pubblico alla storia. Così sono nate le serate dedicate a John Fitzgerald Kennedy, a Martin Luther King, al Sudafrica di Nelson Mandela. E ora ad Adriano Olivetti.

Accompagnati da immagini e suoni di Pietro Cuomo, Paolo Colombo e Luca Falciola, raccontano in particolare l’avventura pionieristica di Olivetti nel mondo dell’elettronica: i primi passi dell’informatica in Italia e la straordinaria realizzazione del primo personal computer. Ne emerge un fantastico affresco dell’industria di Ivrea che, nell’Italia a cavallo tra gli anni ’50 e ’60, è diventata una fucina di sogni, di creatività e di cultura raffinata ma anche di importanti successi commerciali a livello internazionale.

Ma perché la sua figura è così cara agli italiani? «Perché non sta scritto da nessuna parte che noi dobbiamo per forza raccontarci sempre come infingardi, inaffidabili e cialtroni», chiarisce il professor Colombo. «Possiamo - anzi forse dovremmo - raccontarci storie che costruiscano il nostro senso di identità sulle capacità che abbiamo saputo mostrare in tanti casi. Quello di Olivetti e della Olivetti è un caso assolutamente emblematico e ci sa restituire l’idea che il nostro Paese e la nostra Comunità sono il frutto di ciò che vogliamo, di ciò che decidiamo di fare o non fare, di ciò che sogniamo. Credo che la gente avverta il bisogno di sentirselo dire: per questo si appassiona e si emoziona quando viene ad ascoltare il nostro history telling».

La serata fa parte dell’iniziativa Storia&Narrazione, un progetto innovativo di “history telling”, ideato dai professori Paolo Colombo e Chiara Continisio, docente di Storia contemporanea nella facoltà di Scienze della formazione. Il format nasce con l’obiettivo di portare la storia a teatro e di coinvolgere lo spettatore in una narrazione del passato arricchita da immagini, musiche e filmati.

La partecipazione è gratuita con iscrizione obbligatoria a alumni@unicatt.it, fino a esaurimento posti.