Possibilità di lavorare sul campo, mettendo in pratica quanto appreso in aula durante le esercitazioni in lingua, per avere un assaggio delle dinamiche e delle competenze che sono necessarie per esercitare la professione, e dei diversi contesti lavorativi in cui questo sarà possibile. 

Anche quest’anno, un gruppo di studentesse iscritte al secondo anno della laurea magistrale in Scienze Linguistiche ha avuto la possibilità di mettersi alla prova, accostando la didattica della traduzione appresa sui banchi ad un reale progetto di traduzione per una compagnia teatrale che lavora con i disabili, nell’ambito del progetto intitolato “Disability Art International”.

Traduzione di testi e dei sottotitoli di video promozionali, attività di interpretariato in diretta dall’inglese all’italiano, e viceversa: per la ragazze – affiancate da Jenovia Smith, docente del secondo anno Magistrale di Cultura e Storia dei paesi di Lingua Inglese della Facoltà di Scienze Linguistiche e Letterature Straniere, e coordinate dalla prof.ssa Amanda Murphy - è stata l’occasione per capire cosa significhi spendere competenze teoriche in contesti lavorativi reali, talvolta facendo fronte a imprevisti e difficoltà di traduzione derivati da tecnicismi o da un vocabolario settoriale. Perché tradurre un testo giuridico o economico richiede conoscenze diverse rispetto alla traduzione di testi che riguardano beni culturali o socialità.

“Le collaborazioni con le istituzioni della città, come il Museo di Santa Giulia, sono occasioni preziose - sottolinea la prof.ssa Murphy. - La città si rende conto dell’importanza di avere a disposizione figure professionali con competenze linguistiche, mentre agli studenti è offerta l’opportunità di poter testare le loro skills e apportare un contributo alla buona riuscita dei progetti del territorio”.

Ne è stata esempio la mattinata del 9 novembre scorso quando, presso la White Room del Museo di Santa Giulia a Brescia, le studentesse hanno preso parte alla conferenza “Arte oltre ogni barriera” in cui sono stati raccontati i progetti di inclusione che riguardano l’universo della disabilità, elaborati dal British Council, dal festival Oriente Occidente di Rovereto e i siti culturali della città di Brescia.

Le studentesse hanno tradotto per il pubblico presente gli interventi di importanti ospiti stranieri, come Ben Evans - Head of Arts and Disability, British Council Alison Driver - Arts Manager Programmes, British Council, i quali hanno narrato l’iter e le fasi necessarie per giungere ad una vera e totale accessibilità ai luoghi della cultura e dello spettacolo.

Questo riguarda non solo gli spettatori, a livello di abbattimento delle barriere architettoniche o all’introduzione del braille, ma anche artisti e attori: il British Council e il Festival Oriente Occidente hanno infatti avviato un progetto comune intitolato “Europe Beyond Access” con l’obiettivo di abbattere l’isolamento degli artisti con disabilità, ampliando i loro orizzonti e promuovendo il loro sviluppo creativo, nonché la diffusione dei loro spettacoli.