Sono numerosi i professionisti che, nel corso degli anni, hanno affrontato concorsi ed esami di Stato partendo da una formazione specifica, acquisendo metodo e strumenti offerti dai corsi di preparazione alle professioni giuridiche dell’Università Cattolica.

Per i laureati in Giurisprudenza l’applicazione pratica di concetti teorici è uno step fondamentale.  «Frequentare il corso di preparazione all’esame di Avvocato è un modo per esercitarsi costantemente a scrivere. Man mano che ci si esercita si modifica il linguaggio, si imparano espressioni giuridiche, si riduce il tempo di redazione dell’atto o del parere. Insomma: si impara a scrivere. Ritengo che siano pochi gli studi legali che, attualmente, permettano ai praticanti di redigere atti o pareri. Pertanto, per potersi approcciare all’esame di stato, questo è davvero un passo necessario» osserva la neo professionista Giulia Cupido, laurea all’università degli Studi di Milano, che ha scelto il percorso di preparazione in Cattolica. 

«Ho frequentato il  corso in  Cattolica, in primo luogo, per la validità dei docenti che insegnano penale e procedura penale - materie di mia competenza -  con un taglio pratico, che consente a chi si affaccia alla professione di comprendere appieno il metodo da utilizzare di fronte a una questione giuridica, ovvero a un caso concreto; sul punto i docenti erano molto preparati e aggiornati e questo ci ha permesso di avere a disposizione molto materiale e soprattutto le sentenze della giurisprudenza recente. In secondo luogo, per una ragione puramente pratica: essendo organizzato nei giorni di venerdì pomeriggio e di sabato mattina, si ha la possibilità di partecipare regolarmente sia alle esercitazioni che alle lezioni. E lo consiglierei, anche a chi dovesse ritentare l’esame scritto, senza dare per scontato di sapere tutto o di essere stato poco fortunato».

Scelta condivisa anche da Niccolò Bencini, magistrato: «Lo studio per il concorso in Magistratura è molto diverso da quello universitario, in quanto non è sufficiente avere una conoscenza meramente nozionistica degli istituti ma è necessario comprendere e conoscere i principi generali e acquisire la capacità di ragionare e argomentare sulla base di questi principi. E il programma della Cattolica, che ho scelto grazie al suggerimento di chi già lo aveva frequentato in precedenza, si distingue per la qualità delle lezioni e dei docenti, per la loro disponibilità a un’interazione continua e diretta, anche rispetto alle esercitazioni sui temi e alle conseguenti correzioni. Di grande ausilio sono inoltre gli “strumenti didattici” che vengono forniti, che aiutano molto ad affrontare in modo efficace gli argomenti maggiormente complessi».

Anche in questo caso, il corso «aiuta a imparare a scrivere, premessa necessaria per poter affrontare le prove scritte del concorso» continua, chiudendo con qualche consiglio per i futuri candidati: «Concentrarsi sul concorso senza distrazioni, facendosi sin da subito un programma di studio; utilizzare manuali semplici, anche quelli universitari, tralasciando testi eccessivamente lunghi e complessi; e, senz’altro, seguire un buon corso di preparazione prima di affrontare le prove».