C’è una laurea magistrale alla Cattolica di Piacenza che parla in inglese e che insegna a far business nel mercato globale.

È il programma più internazionale offerto dalla Facoltà di Economia e Giurisprudenza del Campus di Piacenza. Il Master of Science in Global Business Management , affronta le tematiche manageriali più innovative relative al business internazionale, alla competitività internazionale, alla fusione e acquisizione, alla misurazione e gestione della performance e aula gestione della sostenibilità.

“Un percorso che sintetizza anni di esperienza sia nell'insegnamento che nella ricerca, anche all'interno della rete IPBS-International Partnership of Business Schools (IPBS), il consorzio di 12 importanti business school in Europa, Stati Uniti e America Latina, di cui fa parte anche la facoltà di Economia di Piacenza” spiega il prof. Emanuele Vendramini, Direttore del corso di laurea in Global Business.

Per gli studenti del nuovo anno accademico, passati dai 71 dello scorso anno ai 96 del 2018/19, le novità non mancano: “Per la prima volta nel nostro ateneo faremo un corso opzionale a San Francisco: i 20 studenti che lo hanno scelto, voleranno una settimana negli Stati Uniti, per un vero e proprio campus abroad tra San Francisco e la Silicon Valley”.

“Il valore aggiunto di questo percorso, che gode di contaminazioni internazionali ampissime, è duplice: da un lato la possibilità di vedere come funzionano le imprese che si stanno internazionalizzando, capire cosa vuol dire operare su diversi mercati con nuovi prodotti, su una base nuova di clienti e vedere come funzionano altri mercati.

E non viene esplorato solo il punto di vista delle imprese - prosegue Vendramini -: gli studenti hanno la possibilità di vedere come funzionano altri mercati, altre istituzioni, altre agenzie di regolamentazione. Per capire cosa significhi fare business negli Stati Uniti in Canada, in Messico, in Cina o esportare in Argentina.”

Quest’anno sono aumentati di molto gli studenti internazionali provenienti da tutte le parti del mondo, dall’estremo oriente fino alle Americhe e da tutta Europa . Ma l’internazionalizzazione passa anche attraverso un’aula che conta quest’anno 4 visiting professor provenienti da Stati Uniti e Messico “Doppia la prospettiva internazionale che si propone a lezione: quella del docente visiting, con culture e metodologie didattiche diverse rispetto ai professori italiani, e quella di un’aula composta da studenti provenienti da visioni, culture e percorsi di studio differenti”.