Un legame sempre più forte unisce l’Università Cattolica e Shanghai. La trasferta nella città cinese di Antonella Sciarrone Alibrandi, pro rettore vicario e presidente Alumni Cattolica, insieme a una delegazione dell’Ateneo, testimonia il sempre più intenso rapporto tra la Cattolica e i suoi laureati impegnati professionalmente nella realtà cinese.

A fine settembre, su invito del Consolato Generale d’Italia, la professoressa Sciarrone Alibrandi ha rappresentato l’Ateneo partecipando al workshop “Fintech: promoting growth and innovation, opportunities and pitfalls” presso il Shanghai Technology Innovation Center, con un intervento dal titolo “Financial innovation in Europe: Italian best practice”. 

«Ho partecipato come esperta italiana e anche europea, portando il mio punto di vista sulle modalità di regolazione migliori e più efficaci del FinTech, anche alla luce della mia appartenenza al gruppo ROFIEG, acronimo che indica l’Expert Group on Regulatory Obstacles to Financial Innovation, che sta concludendo i suoi lavori che tra un paio di mesi saranno pubblicati in un report finale», spiega il pro rettore. 

Oltre al Console Generale d’Italia, Michele Cecchi, all’iniziativa hanno preso parte esponenti della New Development Bank e della Banca d’Italia, e numerose startup di varie nazionalità. «È stato molto interessante il confronto tra diversi punti di vista di accademici, rappresentanti di istituzioni e professionisti di settore, sulle potenzialità dell’innovazione tecnologica nel settore finanziario e, più in generale, nel settore dei dati e delle informazioni», commenta Antonella Sciarrone Alibrandi. 

Il viaggio è stato anche l’occasione per incontrare nuovamente non solo gli Alumni del Comitato Internazionale Far & Middle East presenti a Shanghai – alcuni già conosciuti, altri recentemente entrati nella community, grazie al network di LinkedIn – ma anche alcuni giovani cinesi laureati in largo Gemelli che hanno poi deciso di tornare nel loro Paese e alcune studentesse impegnate nell’exchange program presso la Fudan University. 

Quest’anno grazie al Confucio, che ha compiuto 10 anni e svolge iniziative e attività sempre più riconosciute anche a livello internazionale, il numero di studenti che svolgono programmi exchange in Cina è in netta crescita, così come il numero di studenti cinesi che scelgono l’Università Cattolica per compiere il loro percorso di studi.

«Ho percepito tanto interesse dei nostri laureati verso il progetto Alumni – osserva il pro rettore Sciarrone –. L’idea condivisa da tutti è lanciare nel 2020 un evento più importante magari con il coinvolgimento di Associazioni Alumni di altre università».