«Non dimenticate l'ospitalità; alcuni, praticandola, senza saperlo hanno accolto degli angeli». Anna Maria Tarantola cita la Lettera agli Ebrei per aprire la tavola rotonda promossa in largo Gemelli dalla “Società dei membri della Legion d’onore”, di cui presiede la sezione italiana e quella presso la Santa Sede. Un incontro associato anche a una raccolta fondi per finanziare una borsa di studio da assegnare a un giovane immigrato per il conseguimento della laurea triennale in materie economico-sociali all’Università Cattolica del Sacro Cuore.

L’incontro dello scorso 22 novembre è stato introdotto dalle parole del rettore Franco Anelli, che ha citato uno scritto del cardinal Carlo Maria Martini: «Esistono tre tipi di straniero» ha detto il rettore. «Il primo è il nemico, percepito come una minaccia; il secondo è l’estraneo non minaccioso, percepito come un peso; il terzo è lo straniero residente che si integra e che va accolto». Proseguendo sulla medesima partizione martiniana, la presidente Tarantola ha sottolineato in che cosa consistano i tre rispettivi tipi di accoglienza: «Il primo richiede un intervento di emergenza; il secondo un’integrazione basata su apprendimento della lingua e lavoro; il terzo sull’integrazione culturale». Per rendere possibile quest’ultima serve uno sforzo reciproco: «Senza conoscere un fenomeno ne avremo paura; conoscendolo, invece, il timore diminuirà».

Più concentrato sull’attualità, l’intervento di Ferruccio de Bortoli, moderatore dell’incontro: «Di immigrazione si parla molto e male; soprattutto la politica si rifiuta di guardare il fenomeno in profondità. Eppure il tema dei migranti ha pesato molto su due eventi importanti come la Brexit e l’elezione di Donald Trump. Nonostante siamo abituati a parlare male di noi stessi l’Italia ha dato una grande dimostrazione di civiltà e il nostro modello di integrazione è più positivo di quello francese. Prima o poi - ammonisce de Bortoli - ci si dovrà porre il problema di un limite agli sbarchi. Non possiamo accogliere tutti perché questo causerebbe derive politiche».

Su questo versante anche l’intervento di Giuseppe Guzzetti, presidente della Fondazione Cariplo: «Purtroppo l’immigrazione è diventata un tema di scontro politico, evitato dai partiti tradizionali e cavalcato dai populisti. Dalle nostre ricerche emerge che gli stranieri sono molto positivi per il nostro Paese e, per certi aspetti, sono una benedizione. Mi riferisco, in particolare, all’ambito demografico, a quello dei contributi e a quello pensionistico». Guzzetti ha lanciato anche un accorato appello sul fenomeno della povertà: «13 mila bambini patiscono la fame in Italia. Questo dramma va estirpato».