Nel pomeriggio del 18 maggio, nella Cappella “San Giovanni Paolo II” della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs, alla presenza di fedeli e personale medico e sanitario e nel pieno rispetto di tutte le norme di sicurezza previste per la ripresa comunitaria delle celebrazioni eucaristiche e liturgiche, l’assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica, il vescovo Claudio Giuliodori ha presieduto una solenne celebrazione eucaristica, in occasione del centenario della nascita di San Giovanni Paolo II.

Il Papa Santo, fin dal 13 maggio del 1981, a causa dell’attentato subito a Piazza San Pietro e il conseguente ricovero, ebbe un legame speciale con il Policlinico Gemelli, “il Vaticano Terzo”, come lui stesso affettuosamente lo definì affacciato alla finestra del decimo piano del Policlinico nel 1995, in occasione di uno dei suoi dieci ricoveri.

Al termine della Messa monsignor Giuliodori ha recitato, ai piedi della statua del Santo, nel piazzale antistante l’ingresso principale del Policlinico una preghiera di supplica:
 
Supplica a San Giovanni Paolo II

Mentre l’umanità è sconvolta da una pandemia di immani proporzioni
ci rivolgiamo a te San Giovanni Paolo II che da questo luogo
hai dato al mondo una luminosa testimonianza di come, con fede
e fiducioso abbandono in Dio, si possono affrontare le prove e le malattie.
Tu che venticinque anni fa ci hai donato l’Evangelium vitae,
aiutaci ad amare e servire ogni vita umana, a partire da quelle che sono più indifese,
emarginate, sfruttate, scartate… e in particolare a prenderci cura, oggi,
di quelle che per il contagio sperimentano la fragilità, l’isolamento e la morte.
Tu che tante volte e per lunghi giorni hai condiviso in questo ospedale
il soffrire umano e ne hai illuminato il significato con la Salvifici doloris
sostieni gli operatori sanitari in questo momento di gravoso e immenso sacrificio
perché siano per tutti i malati segno di Gesù medico premuroso e salutare.
Tu che hai concluso i giorni della tua vita terrena abbracciato alla croce
e senza più parole hai fatto risplendere sul tuo volto quello del Crocifisso
fa che vivendo con fede questo tremendo calvario della pandemia,
sappiamo contemplare, sorretti dalla divina misericordia, la luce del Risorto
Tu che hai affidato la tua vita a Maria con il motto Totus tuus,
insegnaci a camminare con lei, donna dei dolori e della speranza,
perché imparando a stare sotto la croce non venga mai meno la certezza
che lo Spirito Santo effuso dal suo Figlio Gesù farà nuove tutte le cose
e che dopo i giorni della sofferenza verranno quelli della consolazione.
Amen