«Alcuni giorni prima di lasciare la presidenza della Banca centrale europea lo scorso anno, ho avuto il privilegio di rivolgermi agli studenti e ai professori dell'Università Cattolica a Milano. Lo scopo della mia esposizione in quell'occasione era cercare di descrivere quelle che considero le tre qualità indispensabili a coloro che sono in posizioni di potere: la conoscenza per cui le decisioni sono basate sui fatti, non soltanto sulle convinzioni; il coraggio che richiedono le decisioni specialmente quando non si conoscono con certezza tutte le loro conseguenze, poiché l’inazione ha essa stessa conseguenze e non esonera dalla responsabilità; l’umiltà di capire che il potere che hanno è stato affidato loro non per un uso arbitrario, ma per raggiungere gli obiettivi che il legislatore ha loro assegnato nell’ambito di un preciso mandato».

Durante il suo intervento nella giornata inaugurale dell’edizione 2020 del Meeting per l’Amicizia fra i Popoli di Rimini intitolata “Privi di meraviglia restiamo sordi al sublimeMario Draghi ha ricordato le parole significative rivolte a tutta la comunità dell’Università Cattolica in occasione della Laurea honoris Causa in Economia conferitagli dall’Ateneo lo scorso 11 ottobre 2019.

«Riflettevo allora sulle lezioni apprese nel corso della mia carriera: non avrei certo potuto immaginare quanto velocemente e quanto tragicamente i nostri leader sarebbero stati chiamati a mostrare di possedere queste qualità - ha continuato Draghi -. La situazione di oggi richiede però un impegno speciale: come già osservato, l’emergenza ha richiesto maggiore discrezionalità nella risposta dei governi, che non nei tempi ordinari: maggiore del solito dovrà allora essere la trasparenza delle loro azioni, la spiegazione della loro coerenza con il mandato che hanno ricevuto e con i principi che lo hanno ispirato». 

L’ex presidente della Banca Centrale Europea ha dedicato le ultime parole del suo discorso al Meeting proprio ricordando che «dobbiamo essere vicini ai giovani investendo nella loro preparazione. Solo allora, con la buona coscienza di chi assolve al proprio compito, potremo ricordare ai più giovani che il miglior modo per ritrovare la direzione del presente è disegnare il tuo futuro». 

L’attenzione alla formazione dei giovani era stata al centro della lectio cathedrae magistralis in Università Cattolica dove l’allora Presidente uscente della BCE si era augurato «che molti studenti di questa università decidano un giorno di mettere le loro capacità al servizio pubblico. Se deciderete di farlo, non dubito che incontrerete ostacoli notevoli, come succede a tutti i policy maker. Ci saranno errori e ritirate perché il mondo è complesso. Spero però che vi possa essere di conforto il fatto che nella storia le decisioni fondate sulla conoscenza, sul coraggio e sull’umiltà hanno sempre dimostrato la loro qualità».

E i giovani sono stati ancora al centro del suo intervento al Meeting che ha delineato la difficile situazione in cui versa l’Europa al tempo del Covid: «Vi è però un settore, essenziale per la crescita e quindi per tutte le trasformazioni che ho appena elencato, dove la visione di lungo periodo deve sposarsi con l'azione immediata: l'istruzione e, più in generale, l'investimento nei giovani.

Questo è stato sempre vero ma la situazione presente rende imperativo e urgente un massiccio investimento di intelligenza e di risorse finanziarie in questo settore. La partecipazione alla società del futuro richiederà ai giovani di oggi ancor più grandi capacità di discernimento e di adattamento.
Se guardiamo alle culture e alle nazioni che meglio hanno gestito l'incertezza e la necessità del cambiamento, hanno tutte assegnato all'educazione il ruolo fondamentale nel preparare i giovani a gestire il cambiamento e l'incertezza nei loro percorsi di vita, con saggezza e indipendenza di giudizio.

Ma c'è anche una ragione morale che deve spingerci a questa scelta e a farlo bene: il debito creato con la pandemia è senza precedenti e dovrà essere ripagato principalmente da coloro che sono oggi i giovani. È nostro dovere far sì che abbiano tutti gli strumenti per farlo pur vivendo in società migliori delle nostre». 

La cura per la formazione dei giovani resta un punto irrinunciabile della policy dell’Università Cattolica come si evince anche dai dibattiti promossi dall’Ateneo presente al Meeting da oggi fino al 23 agosto, in particolare attraverso l’evento L’io in azione: conoscenza e creatività dove il prorettore vicario dell’Università Cattolica Antonella Sciarrone Alibrandi dialogherà con il rettore dell’Università Bicocca Giovanna Iannantuoni, sull’impegno dell’università per la sostenibilità, in particolare nella ricerca e nelle pari opportunità.

Tutti gli eventi, oltre che sulle piattaforme digitali del Meeting (sito, social, canale Youtube), si potranno seguire in streaming anche dal sito dell’Università Cattolica: www.unicatt.it.