di Tito Caffi, Giorgio Chiusa, Vittorio Rossi 

I laboratori della facoltà di Scienze agrarie alimentari e ambientali eseguono ogni anno nel loro complesso più di 500 analisi di varia natura per conto delle imprese e degli enti del territorio  concretizzando così la Terza Missione dell'Ateneo.

Tra i laboratori attivi c'è quello di Difesa del  Dipartimento di Scienze delle Produzioni Vegetali che, accreditato dal Servizio Fitosanitario della Regione Emilia-Romagna, esegue analisi sul materiale di moltiplicazione di frutticole, orticole e ornamentali, sempre più importanti  per la qualità dell’intero ecosistema agrario e la salute delle colture - e delle piante in generale - del territorio. 

Sia in ambito agrario che urbano, vari agenti fitopatogeni (virus, funghi, batteri e altri ancora) possono causare malattia in diverse fasi del ciclo di vita e produttivo. Oggi, oltre a tenere sotto controllo le malattie tipiche dei nostri ambienti, è di fondamentale importanza evitare di introdurre specie alloctone invasive. Microrganismi patogeni ben adattati a specie botaniche d'interesse agrario e ornamentale stanno infatti ampliando il loro areale di diffusione, passando da quello tipicamente esotico subtropicale e/o tropicale a quello delle aree a clima temperato. Inoltre, le barriere naturali alla diffusione di questi patogeni vengono sempre più spesso scavalcate causa gli scambi intercontinentali e intra-continentali del materiale di propagazione.

Per prevenire queste problematiche è di vitale importanza evitare l’impiego di materiale di propagazione (semi, tuberi, astoni, etc.) infetto. Negli ultimi anni, la produzione di questo materiale è andata via via specializzandosi in alcuni Paesi come Cina, India e Cile, dove spesso i piani di controllo necessari a diagnosticare tempestivamente e limitare la diffusione delle malattie durante la coltivazione delle piante da seme sono di difficile applicazione. Di conseguenza, diventa necessario eseguire con rapidità e rigore scientifico le analisi delle partite in uscita dai Paesi produttori e in entrata in quelli importatori perché aldilà dei controlli ufficiali alle dogane, esistono molte realtà (ditte sementiere, Organizzazioni di produttori, aziende agricole, etc.) che hanno la necessità di effettuare analisi che permettano di certificare la qualità e la sanità dei propri prodotti.