L’economia circolare può avere un impatto positivo non solo sull’ambiente ma anche sull’economia. È il filo rosso che ha guidato “Re-Think – Circular Economy Forum”, ideato per dialogare sui temi dell’economia circolare.  Un’occasione importante per riunire in un unico luogo i maggiori esperti dell’argomento in Italia. 

L’incontro inizia con un focus sulle differenze tra vecchia e nuova economia circolare. Un tema importante, trattato da Roberto Zoboli, professore di politica economica e vicedirettore dell’Asa, l’Alta Scuola per l’Ambiente dell’Università Cattolica. 

Il professore, durante il suo intervento, sostiene che l’importanza delle idee che scaturiscono dall’economia circolare è sicuramente quella di orientare il sistema economico verso nuovi modelli. «Soprattutto, vogliamo orientarci verso ciò che ci piace che prevalga. È quello che vorremo far prevalere è una strategia di sostenibilità dal punto di vista sia ambientale che sociale».

Ci sono tre livelli diversi, spiega il professor Zoboli. Il primo, che riguarda il recupero, il riciclo e la chiusura dei cicli materiali in senso stretto. In particolare, ci si sofferma sul sistema rifiuti in tutte le sue sfaccettature. 

Il secondo livello è quello di rallentamento del circuito di uso. Questo perché bisogna pensare seriamente alla questione della durata della vita dei prodotti. È un tema che va affrontato e non va preso sotto gamba. 

L’ultimo livello è un restringimento del circuito d’uso. «Noi ci auguriamo, idealmente, di riuscire a fare sempre di più utilizzando sempre meno risorse».

Tornando a parlare di vecchia e nuova economia circolare, il professor Zoboli spiega che, sia in Europa che in Italia, l’economia circolare esiste ed è ormai un dato di fatto molto importante. La vecchia economia circolare non scomparirà, ma continuerà a crescere. C’è ancora tanto potenziale».

Per quanto riguarda la nuova economia circolare, il professor Zoboli parla di “transizione della circolarità”, che riguarda i materiali, le imprese e le organizzazioni. “Chiudo il mio intervento con un interrogativo: quanto è reale e vitale la nuova economia circolare?”

A concludere l’evento d’inaugurazione di Re-Think è Francesco Castellano, presidente e fondatore di Tondo, associazione che si è posta come obiettivo di agire concretamente per lo sviluppo dell’economia circolare. 

«Ne abbiamo abbastanza delle parole – dice Castellano - vogliamo passare ai fatti, trasformando l’economia circolare in una realtà concreta, pratica».
L’associazione Tondo è la principale organizzatrice di Re-Think. L’evento è stato pensato non solo per conoscere i maggiori esperti di economia circolare, ma anche per mettere in contatto e far dialogare, in modo rapido, grandi e piccole aziende che hanno progetti interessanti sul modello circolare. 

Le tematiche, illustrate da Castellano, sulla quale si concentra l’evento sono tre: i materiali, nella speranza che i biomateriali si affermino su vasta scala; le tecnologie, perché ogni giorno emergono nuove soluzioni per la creazione di energia da fonti rinnovabili; infine, la città, perché è il fulcro dell’esistenza umana, dove si producono e consumano gran parte delle merci disponibili. 

Un’occasione importante, Re-Think, per cominciare a mettere delle solide basi per accelerare la transizione verso la nuova economia circolare, di modo che nulla venga sprecato e le attività umane non abbiano effetti negativi sull’ambiente.