Su iniziativa di S. E. mons. Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, e del Centro pastorale pubblichiamo su Cattolica News brevi testi evocativi, a partire dal Vangelo del giorno, per aiutare la riflessione e la preghiera in questo periodo così complesso a causa della crisi sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus. Scriveranno teologi, assistenti pastorali e professori. I testi saranno accompagnati da un’immagine scelta in rete.


Vangelo di Matteo (Mt 12,46-50)

Ascolta "Aut-aut, et-et" su Spreaker.

È uno straordinario cambio di prospettiva quello che ci propone questo episodio del Vangelo, è quasi una sceneggiatura, un piano sequenza incalzante: «Ecco, tua madre e i tuoi fratelli… chi è mia madre, chi sono i miei fratelli?… chiunque fa la volontà del Padre…» (Mt 12,47-50).

Perché un cambio di prospettiva? Se si pensa a cosa esprimesse, nella realtà sociale del tempo, il vincolo familiare prima, la connessione tribale poi, il vincolo del gruppo di sangue, e questo sia per la tradizione ebraica e mesopotamica in genere, sia anche per quella greco-romana, la proposta appare radicale, stravolgente. Ma questo, a ben vedere, perché non vi è esclusione: non c’è alcun aut-aut, l’essere necessariamente un gruppo che si giustappone all’altro – in fondo questo avviene da sempre, anche le società antiche conoscevano l’adozione, l’entrata in un gruppo che si contrappone all’altro –; piuttosto si superano i confini della ristrettezza della mente umana (chi non ricorda la vedova che sposa i sette fratelli: di chi sarà moglie alla risurrezione..?) [cfr. Mt 22,23-33] mediante un’inclusione, et-et, che realizza un progetto comune di salvezza e unisce tramite la volontà del Padre.

Non l’aut-aut è l’unicum della proposta cristiana, ma l’et-et, la comunione che in questo s’esprime per tutte le genti.

Augusto Chizzini, docente di diritto processuale civile, Facoltà di Giurisprudenza