Su iniziativa di S. E. mons. Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, e del Centro pastorale pubblichiamo su Cattolica News brevi testi evocativi, a partire dal Vangelo del giorno, per aiutare la riflessione e la preghiera in questo periodo così complesso a causa della crisi sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus. Scriveranno teologi, assistenti pastorali e professori. I testi saranno accompagnati da un’immagine scelta in rete.


Vangelo di Giovanni (Gv 7, 40-53)

Ascolta "Il pregiudizio" su Spreaker.

L’epilogo della storia di Gesù ci conferma, se mai ce ne fosse bisogno, quanto sia labile e mutevole il favore delle folle.

Colui che ha suscitato entusiasmo, che è stato riconosciuto come profeta e messia, che dice una parola che nessun altro ha mai detto, è lo stesso che desta sospetto perché viene dalla Galilea e che si vuole arrestare per metterlo a tacere.

L’evangelista Giovanni non si limita a raccontare una serie di fatti, ma mette allo scoperto il meccanismo del rifiuto di Gesù e della sua condanna, e vi vede il paradigma dell’incredulità di tutti i tempi. Prima di essere giudicato da Pilato, Gesù è stato vittima del pregiudizio che ha impedito di riconoscerne la missione e comprenderne l’identità. La gente e i capi del popolo concordano infatti sul principio che dalla Galilea non sorge profeta. Dunque, non può essere lui.

Ma c’è un’alternativa al pregiudizio. E la suggerisce Nicodemo, traendola proprio dalla Legge di cui si fanno forti quelli che hanno già condannato Gesù. «La nostra Legge – chiede – giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?»

Aprire gli occhi sull’opera di Gesù, essere disponibili ad ascoltare la sua parola sono la sola via attraverso cui possiamo capirlo e comprendere noi stessi in lui.

don Angelo Maffeis, docente di teologia