Su iniziativa di S. E. mons. Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, e del Centro pastorale pubblichiamo su Cattolica News brevi testi evocativi, a partire dal Vangelo del giorno, per aiutare la riflessione e la preghiera in questo periodo così complesso a causa della crisi sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus. Scriveranno teologi, assistenti pastorali e professori. I testi saranno accompagnati da un’immagine scelta in rete.


Vangelo di Matteo (Mt 7,1-5)

Ascolta "Pagliuzza e trave" su Spreaker.

Trave nel nostro occhio e pagliuzza nell’occhio del fratello. Simboli che hanno viaggiato tra lingue e culture: ad esempio, la gloriosa Bibbia dei Cattolici inglesi (Douay-Rheims) ha variato il binomio contrapponendo la “particella di pulviscolo” (mote) alla trave (beam) e accentuando ancor più la differenza tra l’irrilevanza immateriale della prima e la solida consistenza della seconda.

Simboli che hanno facilitato la condivisione di un messaggio potente e lungimirante grazie al richiamo concreto alla vita quotidiana, cioè grazie al riferimento all’attività “professionale” del padre di Gesù, falegname o carpentiere.

Simboli unificanti che sintetizzano il senso dell’inadeguatezza umana: pagliuzza è poca cosa, certo, ma è comunque natura sminuzzata e ormai morta; trave è assai di più, senza dubbio: può reggere un edificio esistenziale o una “struttura di peccato”.

Non c’è ragione di confonderle, ma sarebbe ipocrisia anche assolvere l’altrui pagliuzza per non condannare la propria trave o viceversa. Come scrive San John Henry Newman: «È cosa davvero lieve per chi ha occhi aperti secondo la sua misura per accorgersi del giudizio altrui, scoprire che c’è chi si oppone alla sua parola franca su tale giudizio: nonostante tale opposizione, sarebbe più difficile per lui tacere che parlare».

Enrico Reggiani, docente di Letteratura Inglese e di Linguaggi Musicali in Prospettiva Storica, Facoltà di Scienze Linguistiche e Letterature Straniere