Su iniziativa di S. E. mons. Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, e del Centro pastorale pubblichiamo su Cattolica News brevi testi evocativi, a partire dal Vangelo del giorno, per aiutare la riflessione e la preghiera in questo periodo così complesso a causa della crisi sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus. Scriveranno teologi, assistenti pastorali e professori. I testi saranno accompagnati da un’immagine scelta in rete.


Vangelo di Giovanni (Gv 20, 11-18)

Ascolta "Un rivolgimento dei sensi" su Spreaker.

Mentre Pietro e Giovanni ritornano a casa, Maria non si schioda da quel sepolcro.

Eppure è talmente ripiegata sul suo dolore, che, piangendo, non riesce a riconoscere presenze angeliche, che le chiedono il motivo di tanto pianto. È proprio così: quando si piange non si riesce a vedere bene, perché le lacrime offuscano la vista; e poi… quale il vero motivo per cui Maria piange: per lui o per quanto lui manca a lei?

Non ha neppure il tempo di cogliere quel domandare, che, voltandosi a 180° (si noti!) e vedendo un tipo ignoto che ripone la stessa domanda, Maria gli chiede di dirle dove sia quel cadavere che le manca. È proprio così: si può essere talmente ripiegati sul proprio dolore, da vivere un delirio di onnipotenza tale da pensare di essere gli unici a poter recuperare la mancanza.

E poi… il colpo di scena: quella voce, la Sua voce, che la chiama per nome, la costringe a voltarsi nuovamente di altri 180° (si noti!) perché è il Maestro, è il Signore, è Gesù! È proprio così: solo con un rivolgimento dei sensi – che non si lasciano più sedurre dall’apparenza, ma imparano la sensibilità dello Spirito – si può vedere il Risorto laddove prima si piangeva solo il cadavere scomparso di un morto.

Raffalele Maiolini, docente di teologia